Rimini, 23 ottobre 2013 - VOLTI tristi, nessuno sorrideva ieri mattina nella sede Inps di via Macanno. Il day-after alla rimozione del direttore Alessandro Romano (che proprio ieri festeggiava in famiglia, a Pescara, il suo 40° compleanno, nel peggiore dei modi) segna quasi a lutto i volti tirati dei 146 dipendenti. I quali, dopo un’assemblea prendono posizione e la ufficializzano in una nota : «I dipendenti Inps di Rimini, in relazione al fatto di cronaca relativo alla lettera di recupero dell’indebito di 1 centesimo inviata a un pensionato di Riccione, esprimono profonda indignazione per il provvedimento di rimozione del direttore di sede e per l’annunciato procedimento disciplinare nei confronti dei funzionari, assolutamente spropositati in rapporto all’accaduto». Inoltre, i dipendenti «esprimono solidarietà al direttore e ai colleghi chiedendo l’immediata revoca dell’incredibile provvedimento».
 

«LEI CREDE che adesso, senza il direttore Romano, le cose qui andranno meglio o peggio? — chiede retoricamente al cronista che si aggira nella sede uno degli uscieri —. Sono certo che andrà molto peggio». «E’ stato un fulmine a ciel sereno — aggiunge un dipendente —. Siamo tutti rattristati, una perdita per Rimini (Romano è stato trasferito, al momento, alla sede Inps di Bologna, ndr)». «Ma perché tanto clamore — chiede un’impiegata —. Se ne fa molto meno per chi ruba milioni di euro». «Ieri ho sentito al telefono il dottor Romano — fa eco un collega —. Era distrutto. Del resto non è un robot ma un essere umano, bravo e competente. Lo sa che in meno di tre anni con lui (è arrivato nell’aprile 2011, ndr) la nostra sede è entrata nelle prime 10 d’Italia sia per quantità che qualità delle pratiche svolte? Mi chiedo quale azienda, pubblica o privata, non commetta mai errori. Ma un conto è sbagliare, un altro conto è il dolo o la colpa grave. Che qui non c’entrano nulla».

C’è chi fa notare che, tra crisi e tagli nel welfare, c’era bisogno di un capro espriatorio. «E hanno preso Romano». «Sa che succederà ora?», ci chiede un funzionario. Dica. «Che prima di firmare una pratica chiunque di noi ci penserà mille volte, e tutto sarà rallentato, e meno efficiente». In attesa di un nuovo direttore, alla guida dell’Inps riminese c’è il dirigente Carmine Seguino. Solidarietà bipartisan a Romano. Da Meris Soldati, assessore provinciale al Lavoro: «Voglio esprimere la mia solidarietà nei confronti di Alessandro Romano, nel quale il nostro Ente ha sempre trovato una persona disponibile, attento e aperto alla collaborazione tra istituzioni. E questo è un merito che non si cancella. Trovo in definitiva eccessivo e persino incomprensibile questo provvedimento punitivo». Toni simili da Gennaro Mauro (Pdl): «Se si crede di combattere la mala burocrazia punendo un dirigente e un funzionario dell’Inps per aver fatto partire una raccomandata con la richiesta di rimborso di un centesimo, allora siamo davvero lontano dal trovare una reale soluzione».
 

Mario Gradara