Viserba (Rimini), 28 dicembre 2013 - AVEVANO litigato di brutto verso mezzogiorno. Per questioni economiche, come sempre. E il pomeriggio non gli era certo passata. Loris Stecca stava seduto su un divanetto e fissava la sua socia della palestra Roberta Cester, 49 anni di Mestre, con gli occhi strani. Ma nessuno tra i clienti della palestra si sarebbe aspettato l’epilogo. Verso le 16,15 Stecca si è avventato contro di lei bloccandole le braccia da dietro e poi le ha affondato un grosso coltello nel fianco destro. Venti centimetri di lama che la stessa Roberta si è levata mentre la gente accorreva da tutti gli angoli della palestra alle sue urla. Stecca sembrava voler scappare invece è sceso di corsa al piano di sotto, la sala dove allena chi vuole tirare di boxe. La volante della polizia lo ha trovato lì, in stato di choc, e gli ha infilato le manette ai polsi. Poco più tardi in Questura, sentito il pm Gemma Gualdi che coordina le indagini, la squadra mobile lo ha arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Intanto Roberta Cester veniva portata all’Infermi. I medici l’hanno messa in prognosi riservata anche se non è in pericolo di vita. Ieri sera è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per ispezionare tutti gli organi ed escludere il pericolo di un’emorragia.

Ma la donna è stata in grado di riferire agli investigatori della polizia che anche la mattina verso mezzogiorno era stata affrontata da Stecca. Voleva più soldi, ma ormai era una questione quasi quotidiana. L’avrebbe anche minacciata di buttarla giù dalle scale, per questo si era spaventata ed aveva chiamato la polizia. La lite era terminata solo grazie all’intervento della Volante. Stecca, che ha il 4 per cento delle quote della palestra, dove si occupa della boxe, non era soddisfatto, a quanto è dato sapere, di quello che gli veniva riconosciuto per l’utilizzo della sua immagine. La palestra di via Pastore, nell’area artigianale di Viserba infatti porta il suo nome: «Loris Stecca, boxe, fitness, dance, arti marziali».
Dopo aver ascoltato i testimoni presenti, i poliziotti della Mobile sono arrivati alla conclusione che Loris Stecca sia tornato in palestra con in tasca il coltello con cui poi ha ferito la sua socia.

«Ripensandoci — racconta Alessandro, un testimone che era in palestra —. Loris se ne è rimasto parecchio lì seduto sul divanetto con l’aria allampanata guardando Roberta che al bureau ascoltava i clienti. Probabilmente ha aspettato che se ne fossero andati tutti per poterle saltare addosso. Ma non capisco proprio cosa avesse in testa». Oggi forse se ne saprà di più perchè Stecca verrà ascoltato dal giudice, con l’assistenza del suo avvocato Piero Ippoliti.

Lorenza Lavosi