Carpi (Modena), 16 maggio 2014 - Segregata in casa e in alcuni episodi pare legata, per fare in modo che non potesse uscire in alcun modo. Picchiata e sottoposta a reiterati maltrattamenti che sarebbero proseguiti per diverso tempo, forse addirittura mesi.

Vittima un’adolescente che ha 16 anni. Succede a Carpi, dove nella giornata di ieri i carabinieri hanno stretto le manette ai polsi della madre e del padre, pare di origini nordafricane. I reati ipotizzati a carico dei due giovani genitori (che hanno anche altri figli) sono sequestro di persona, lesioni e maltrattamenti.

I militari dell’arma sono intervenuti nell’abitazione della famiglia dopo una segnalazione dei vicini di casa, che hanno intuito stesse succedendo qualcosa di assolutamente anomalo all’interno di quel nucleo familiare. I due, in stato di arresto e trasferiti in tarda serata al carcere di Sant’Anna, sono stati portati in un primo momento al comando di Carpi per un primissimo interrogatorio.

Ieri, sempre in tarda serata, l’avvocato d’ufficio che rappresenta i coniugi, Sabina Nocera dello studio modenese di Cosimo Zaccaria, non aveva ancora avuto modo di confrontarsi con i suoi assistiti, per ottenere un quadro più dettagliato della situazione e, soprattutto, avere la loro versioni dei fatti.

Padre e madre finiti in manette al momento, come detto, sono in stato di arresto: l’udienza di convalida dovrebbe tenersi o oggi oppure slittare al massimo a domani mattina. Le notizie che trapelano a proposito dell’episodio sono ancora frammentarie come sempre in questi casi, ma pare che la primissima ipotesi nata attorno all’intervento dei carabinieri chiami in causa liti violente tra la figlia e genitori legate a motivi comportamentali.

In un caso, per esempio, la vittima delle presunte violenze si sarebbe allontanata dall’abitazione, facendo perdere a lungo le sue tracce. Molto probabilmente, pare, per sfuggire alla situazione che stava vivendo di continue e ripetute violenze.

Si tratta, in ogni caso, di ricostruzioni dove il condizionale è assolutamente d’obbligo; gli stessi carabinieri, difatti, stanno cercando di far luce su diversi aspetti ancora completamente bui, ma, come detto, le ipotesi di reato ci sono già tutte scritte e delineano una storia davvero difficile da digerire. Non trova conferme, al contrario, la voce che si era diffusa ieri, secondo la quale le botte alla bambina sarebbero nate da estremismi religiosi. Questa versione dei fatti ha raccolto solo smentite.

Un caso che si delinea oltremodo choccante. Ed è un particolare su tutti a spiegare il perché: l’arresto il flagranza di reato. Quando i militari sono entrati in casa per vedere quello che stava accadendo, la figlia 16enne della coppia in quel momento aveva mani e polsi legati. Ma per conoscere meglio su cosa stanno indagando i militari della compagnia carpigiana, bisognerà attendere gli sviluppi della giornata di oggi, quando i coniugi saranno sentiti dall’avvocato Nocera e dopo che gli stessi finiranno in tribunale a Modena davanti al giudice.

Francesco Vecchi