Cotroneo, ‘Un bacio’ a Riccione. “Mi ha dato l’imprinting’

Oltre 350 persone al Giometti Cinepalace per applaudire il regista FOTO La presentazione del film

Il regista Ivan Cotroneo a Riccione (Foto Concolino)

Il regista Ivan Cotroneo a Riccione (Foto Concolino)

Riccione (Rimini), 7 aprile 2016 - Oltre 350 persone, martedì sera hanno applaudito il regista, scrittore e sceneggiatore Ivan Cotroneo (foto), arrivato al Giometti Cinepalace per presentare «Un bacio», il suo ultimo film contro il bullismo e l’omofobia.

Tratto dall’omonimo libro pubblicato da Bompiani nel 2010, è un chiaro invito ai ragazzi a non avere paura delle differenze. Non è un caso che la pellicola, presentata alla 45esima edizione del Giffoni Film Festival e considerata importante dal Miur e dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza, venga tuttora proposta nelle scuole.

Tanti gli spettatori che a fine proiezione hanno subissato di domande il regista, che nella colonna sonora ha incluso «Hurts», brano tratto da «No Place in Heaven» di Mika.

Un successo per Cotroneo che nel 2013 a Riccione, ha ricevuto il Cineciak d’oro alla commedia nel corso di Cinè.

Come nasce ‘Un bacio’?

«Da un percorso molto particolare. Nel 2008 sono venuto a conoscenza di un terribile fatto di cronaca, l’omicidio Larry King, avvenuto in un ambiente scolastico. L’assassino aveva 15-16 anni, questa storia di bullismo omofobico mi ha sconvolto. E’accaduta in California, ma segnali di bullismo e in particolare di bullismo omofobico sono presenti in tutti i Paesi compreso il nostro».

Quindi?

«Ho deciso di scrivere un racconto «Un bacio» che ho pubblicato con Bompiani nel 2010 e per parlare di questi temi sono andato nelle scuole. L’incontro con i ragazzi, l’ascoltare le loro storie e il confrontarmi con loro, mi ha fatto capire come il bullismo sia una piaga e come fosse urgente per me parlare di queste cose anche in un film».

Cos’ha scoperto nelle scuole?

«Ho conosciuto moltissime ragazze che affrontano con difficoltà i loro anni di adolescenza, ho scoperto quanto i ragazzi hanno da raccontare e di quanto soffrono a quest’età così delicata che è di formazione. La mia urgenza era dire: questi ragazzi sono il futuro, per loro facciamo troppo poco. Spesso si parla di loro generalizzando, mentre sono tutti diversi con le loro originalità che li faranno andare avanti nella vita».

I protagonisti sono nuovi volti?

«Si alla prima esperienza cinematografica. Valentina Romani, che interpreta Blu, ha partecipato a delle serie televisive (in particolare alla fiction Fuoriclasse, ndr) e così pure Leonardo Pazzagli (Antonio) ha fatto delle parti in tv. Rimaud Grillo Ritzberger (Lorenzo), invece, ha partecipato ai provini ed è stato scelto per l’occasione».

Cosa le ha lasciato ‘Un bacio’?

«La voglia di continuare a parlare dei ragazzi, raccontando altre storie».

Mentre il suo film prende quota, lavora anche per la tv?

«Stanno girando la serie Sorelle, che ho scritto con Monica Rametta, con la quale ho condiviso pure Un’altra vita, per la regia di Cinzia Th Torrini. Stiamo poi scrivendo la seconda serie di ‘E’arrivata la felicità’ sempre con Claudia Pandolfi e Claudio Santamaria di cui presto vedremo le nuove avventure su Raiuno».

Tra lei e Riccione c’è un vecchio feeling?

«Ci sono venuto più volte, perché ho degli amici che vivono qui in collina. Tre anni fa, poi, in occasione di Cinè, sempre qui al al Cinepalace, Piera Detassis, direttore di Ciak, mi consegnato il Cineciak d’oro».

Ma la prima volta?

«Sono capitato a Riccione da ragazzo con degli amici dell’università per trascorrere dei weekend molto allegri e divertenti. Ci sono poi tornato da cineasta e per motivi cinenematografici. Questa è una terra che mi piace molto. Mi ha dato l’imprinting un film girato in zona, ‘La prima notte di quiete’ di Valerio Zurlini, che ho visto da piccolo con i miei genitori. Mi ha fatto subito innamorare di questi luoghi».