Arrestato Pucci Cappelli, il playboy che vanta 6mila ragazze

Coca e ragazze squillo al night (leggi la notizia). Storia e leggende del re delle notti riminesi

Pucci Cappelli mentre si abbronza

Pucci Cappelli mentre si abbronza

Rimini, 7 ottobre 2015 - L’uomo dalle 6mila e passa donne. Così Pucci Cappelli (in manette il re della notte - leggi la notizia), forse esagendo un tantino, amava raccontarsi nelle serate intorno a una bottiglia di champagne. Da tempo immemorabile sulla ‘piazza’, non c’è locale dove non abbia lasciato le sue impronte e certe sue notti riminesi sono diventate leggenda. Cappelli è stato uno dei protagonisti degli anni ruggenti, quelli del Paradiso con in mano un bicchiere sempre pieno, lo sguardo annoiato da conquistatore di lungo corso.

Buttafuori di lusso, braccio destro dei gestori dei locali più in voga, animatore, direttore di sala, ma soprattutto playboy. Nella sua biografia, oltre a una serie infinita di conquiste femminili, c’è una comparsata da attore ne ‘La prima notte di quiete’, un periodo da guardia del corpo per il figlio di Gheddafi e una serie di avventure a cui i suoi detrattori sostengono sia necessario fare la tara. Di storie sul suo conto se ne sono raccontate tante, troppe donne, giri chiacchierati, insinuazioni, ma mai nessuno che l’abbia beccato in flagranza di ‘reato’.

Ha continuato a solcare i mari da gran viveur, vantandosi di essere uno che la vita se la sa godere fino in fondo alla faccia delle malelingue. La sua seconda patria era Ibiza, meta delle star e del relativo sottobosco. Dalle Baleari andava e veniva, immortalandosi mentre frequenta locali e spiagge di tendenza, esibendo slip dai colori improponibile e una bellissima fidanzata. Da lì era appunto tornato tre giorni fa, documentando il viaggio sul suo profilo Facebook: «Tornato da Ushuaya (uno dei locali top della città) alle ore 5, preparate le valigie, fatto colazione e pronti a partire per ritornare nel mortorio dell’Adriatico. Ciao Ibiza, tra 10 giorni ci rivediamo». Atterrato in Italia lamentava: «Un’ora di ritardo, come rimpiango i voli col jet privato».