«Vuoi girare un film porno?» Quindicenne violentato nel residence

Lo stupro raccontato ieri in tribunale: imputato un riminese di 67 anni

Violenza sul ragazzino

Violenza sul ragazzino

Rimini, 16 maggio 2015 - Quindici anni appena e tanti sogni da inseguire. Ma per un ragazzino da tempo trasferitosi con la famiglia nel Riminese, quei sogni sono andati in mille pezzi in una sera d’estate di undici anni fa quando, mentre aspettava l’autobus nei pressi della stazione, aveva ceduto alla proposta allettante di un uomo di 57 anni. «Vuoi girare un film porno con donne bellissime e diventare un divo?», gli aveva chiesto. E ieri mattina, il ragazzino di ieri, adesso ventisettenne, ha ripercorso il suo calvario, testimoniando nel processo che vede imputato un 67enne, (difeso dall’avvocato Giovanni Aristodemo), originario del sud Italia, accusato di violenza sessuale ai danni di un minorenne.

Uno stupro che, per più di dieci anni, il giovane aveva tenuto nascosto nella sua mente e che era riemerso durante il suo percorso di recupero presso una comunità del Riminese attraverso i colloqui con gli psicologi. Così nel 2012 il ragazzino aveva deciso di riprendere in mano la sua vita ed aveva trovato il coraggio di sporgere denuncia contro il suo aguzzino. Erano partite le indagini per risalire all’uomo che nel 2004 lo aveva avvicinato a bordo di una fuori strada vicino alla stazione. Un film porno come miraggio per poter far sesso con donne bellissime ed il ragazzino era caduto, sempre stando all’accusa, nella trappola del pensionato. Il quindicenne era salito in auto con l’uomo e lo aveva seguito in un residence di Miramare dove alloggiava, convinto di poter realizzare un sogno proibito. Ma, una volta entrato in quella stanza, la realtà era completamente diversa: niente set per un film porno e neanche donne bellissime.

Invece, sempre stando alle accuse, qui il ragazzino sarebbe stato violentato brutalmente dal pensionato, omosessuale dichiarato. Poi per il giovanissimo erano arrivati anni difficilissimi, fatti di tossicodipendenza fino all’entrata nella comunità ed il suo recupero. Nel corso dell’udienza di ieri è emerso che sul capo dell’imputato penderebbe anche una successiva denuncia, da parte di un altro giovane, sempre per violenza, accuse che il difensore del pensionato, Giovanni Aristodemo, ha subito respinto, specificando che il suo cliente, a sua volta, ha sporto querela per calunnia.

La difesa ha anche sollevato alcune incongruenze temporali nella ricostruzione fatta dalla vittima, asserendo che l’imputato, all’epoca dei fatti, non viveva ancora a Rimini. I giudici, dopo aver ascoltato alcune testimonianze, ha aggiornato il processo al prossimo 9 ottobre.