Barista riconosce il rapinatore, è un cliente

Mezz’ora dopo il colpo, l’uomo è tornato nel locale facendo finta di niente

Francesca Raffaelli, 39 anni, titolare insieme al marito Davide del ‘Bar 92’

Francesca Raffaelli, 39 anni, titolare insieme al marito Davide del ‘Bar 92’

Rimini, 30 luglio 2016 - Non solo rapina il bar dove va tre volte al giorno, ma mezz’ora dopo il colpo torna nel locale pieno di poliziotti chiedendo «Cosa è successo?». Peccato che la titolare, a cui aveva puntato la pistola alla testa, l’avesse riconosciuto dopo un secondo e appena lui è entrato l’ha indicato ai poliziotti. L’uomo è stato portato via dagli agenti e ieri sera si trovava ancora in questura.

Francesca Raffaelli, 39 anni, titolare insieme al marito Davide del ‘Bar 92’ di via Siracusa, non sa se ridere o spaventarsi a morte. Sono le 13,45 di ieri pomeriggio, lei è sola nel locale insieme alle due dipendenti. «Quando lui è entrato ero girata di spalle – racconta Francesca – e una delle ragazze mi chiama più volte. La prima cosa che sento è la voce del rapinatore: ‘dammi tutti i soldi che hai in cassa’. Quella voce per me era inconfondibile, l’accento e il tono erano quelli di un cliente che da un mese a questa parte sta frequentando il bar».

Nonostante lui abbia un berretto calato sulla faccia e gli occhiali, appena Francesca si gira ha la certezza che si tratta proprio di lui. «Mi ha spianato in faccia una pistola, di quelle giocattolo che si usano a carnevale. Gli ho risposto se stava scherzando o cosa, e allora lui è venuto dietro il banco, mi ha puntato l’arma alla testa e ha fatto ‘click’. Io non volevo crederci. A quel punto ho capito che faceva sul serio e ho spinto il pulsante antirapina».

Il bandito-cliente afferra i soldi che ci sono in cassa e scappa. Tempo pochi minuti e arriva la Polizia. Francesca non conosce il nome del cliente, ma ne sta dando una descrizione accurata agli investigatori, quando lo vede arrivare in bicicletta. «Roba da matti, aveva avuto il coraggio di tornare con il bar circondato dalla Polizia». Con l’aria serafica lo sentono domandare: «Cosa è successo qui?». Contemporaneamente però Francesca interrompe il suo identikit e indica ai poliziotti il rapinatore che sta entrando proprio in quel momento. «L’hanno bloccato subito e portato via, ma io ancora non riesco a crederci. Sul momento gli ho riso in faccia, ma dopo è arrivata la paura».