Rimini Calcio senza soldi per l'iscrizione

Non arriva la fidejussione per il campionato

Rimini Calcio senza soldi per l'iscrizione (Foto Bove)

Rimini Calcio senza soldi per l'iscrizione (Foto Bove)

Rimini, 1° luglio 2016 - In mezzo al mare con l’acqua alla gola al salvagente ci si aggrappa anche se è bucato e probabilmente, si sa, che non ti potrà mai condurre fino a riva, al sicuro. La Rimini del pallone all’imprenditore marchigiano Vincenzo Longo ci si è aggrappata, pur tra lo scetticismo generale, per poi ritrovarsi ancora una volta in mezzo al mare e con l’acqua alla gola. Niente fidejussione, niente assegni per l’iscrizione al campionato di Lega Pro come promesso fino all’ultimo. Ieri il Rimini ha presentato a Firenze una domanda incompleta, senza garanzie, in pratica senza soldi. Fogli di carta che potranno avere un valore se entro il 12 luglio (naturalmente con altri punti di penalizzazione da accumulare) arriveranno tutte le garanzie richieste. La notizia del nulla di fatto arriva all’ora di pranzo ed è di quelle che fanno andare di traverso il boccone ai tifosi biancorossi.

«La società precisa che dopo essere stata informata ieri (mercoledì, ndr) dal consulente della famiglia Longo, Marco Nacciarriti che questa mattina sarebbe stata consegnata la fideiussione e gli assegni circolari per formalizzare l’iscrizione, lo stesso alle 13.30 ha comunicato alla società biancorossa che l’imprenditore non era in grado di fornire in tempo utile né la fideiussione né gli assegni». Tutto come previsto? In molti diranno di sì, perché le ‘referenze’ dell’imprenditore marchigiano non erano di quelle capaci di dare ottimismo. A San Benedetto l’operazione per comprare il club era saltata quando tutto sembrava fatto, proprio come a Bisceglie appena qualche mese fa. E con le stesse modalità Longo si è ripresentato in riviera. Con tanto di promesse e incontro con il sindaco Andrea Gnassi. Longo non si dà per vinto e continua imperterrito a ribadire che l’operazione si farà.

«La fidejussione di 350mila euro per l’iscrizione deve essere solo ricontrollata – assicura quasi indispettito – La porterò io stesso a Firenze nei prossimi giorni. Se non avessi avuto intenzione di comprare il Rimini avrei fatto tutto questo?». Meno ottimista nel giorno della seconda scandenza non rispettata (utile ricordare che venerdì della scorsa settimana non erano stati pagati gli stipendi di giocatori e staff e mai è stato nemmeno ipotizzato un incontro dal notaio per il passaggio di quote) è il consulente Marco Nacciarriti. «Sono amareggiato – dice – Il signor Longo mi aveva assicurato che la fidejussione sarebbe stata pronta. Invece non c’erano nemmeno gli assegni circolari». La nave biancorossa che imbarca acqua già da un po’ rischia sempre più seriamente di affondare.