Rimini calcio, fascicoli spariti in Tribunale. Rinviata l'udienza con la Luukap

Le quote restano ancora sequestrate, futuro del club a rischio

A fianco una delegazione della Luukap in Comune per presentare una delle offerte d’acquisto

A fianco una delegazione della Luukap in Comune per presentare una delle offerte d’acquisto

Rimini, 5 maggio 2016 - In Aula al Tribunale di Bologna sembra tutto pronto. Ci sono gli avvocati, c’è il giudice, ma non ci sono i fascicoli. Spariti nel giorno in cui si sarebbe dovuta sbrogliare la situazione del Rimini calcio. Era infatti attesa per ieri la sentenza sul sequestro cautelativo del 30% delle quote del club chiesto e ottenuto lo scorso mese di dicembre dalla Luukap, la società di diritto inglese che ronza attorno al pallone biancorosso ormai quasi da un anno. «All’udienza davanti al Tribunale di Bologna – a dare la notizia è l’avvocato di De Meis, Michele Scola del foro di Torino – il Collegio si è trovato nell’impossibilità di decidere sul dissequestro delle quote societarie perchè era sparito l’intero fascicolo. Tutta la documentazione dell’Ac Rimini 1912 è depositata telematicamente mentre quella della controparte è tutta su carta e quindi va ricostruita. Il Tribunale ha concesso 10 giorni di tempo per il deposito dei documenti cartacei e la ricostruzione del fascicolo».

L’ udienza è stata quindi, inevitabilmente, rinviata al 6 luglio, mentre la Rimini Calcio ha chiesto la sospensione del sequestro in attesa della decisione. Richiesta legittima se si pensa che quel 6 luglio, giorno della prossima udienza, potrebbe essere troppo tardi per salvare il calcio riminese dal fallimento (il 30 è il termine ultimo per presentare la domanda di iscrizione al prossimo campionato). Senza dimenticare che con il 30% delle quote sequestrate il proprietario, Fabrizio De Meis, non ha praticamente nessuna possibilità di cedere la sua società con i conti in rosso e salvarla dall’incubo del fallimento. Ma la storia giudiziaria tra Rimini e Luukap è uno di quei film a puntate dei quali si sarebbe fatto volentieri a meno.

A settembre la società capeggiata da Giovanni Tardini ed Enrico Goldoni va all’attacco facendo causa ben quattro volte a De Meis. Il numero uno del Cocoricò respinge i primi tre assalti: a ottobre il Tribunale di Bologna respinge il ricorso della Luukap sulla revoca del presidente dall’incarico di amministratore del club, a novembre dichiara inamissibile la richiesta di accertamento dello stato patrimoniale della società e più tardi anche la richiesta di annullare l’assemblea dei soci. A dicembre, poco prima di Natale, la Luukap segna il primo punto ‘mortale’ per il Rimini ottenendo il sequestro cautelativo del 30% delle quote. I biancorossi perdono così la possibilità di cedere il club, ma anche di riscuotere parte dei contributi dovuti dalla Lega. La prima udienza sul dissequestro è fissata per i primi giorni di marzo. La società ‘inglese’ avanza la richiesta di ricusazione del giudice. Udienza rinviata al 4 maggio. Si arriva così al ‘giallo’ dei fascicoli spariti.Un telenovela giudiziaria che ha dell’incredibile e sembra non avere fine.