Mercoledì 8 Maggio 2024

I russi fanno un tuffo nelle Terme. «Sono pronti a investire 150 milioni»

Il sindaco Tosi: «Un grande gruppo interessato all’acquisto»

Terme

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Rimini, 23 novembre 2014 - I RUSSI fanno un tuffo nelle Terme di Riccione. «C’è un grande gruppo che è interessato a investire nel complesso termale della città. Quando parlo di complesso intendo l’attuale perimetro che comprende le Terme, la colonia Bertazzoni, la ex Perla Verde e i terreni dei Ceschina a monte dello stabilimento, dove oggi si trovano l’Asar e in estate il Luna Park». A tracciare i connotati della trattativa è il sindaco Renata Tosi che sta anche gestendo il contatto russo. «A dire il vero c’è più di un interessamento. Sta di fatto che il gruppo russo è determinato». Ma non si tratterebbe di imprenditori legati a Novaport, la società che voleva mettere le mani sul Fellini. «No, è un gruppo con le spalle molto più larghe». Quanto basta a far venire l’acquolina ai diretti interessati nell’affare, il che significa la proprietà dello stabilimento termale, l’istituto di credito titolare della ex Perla Verde, i Ceschina e lo stesso Comune. «Torneremo a incontrarci, tutti e quattro, questa settimana - riprende il sindaco - per procedere con la costituzione di un business plan che ci permetta di proseguire nella trattativa».

I russi cosa vorrebbero realizzare?

«Sono interessati in modo particolare a una clinica estetica di grande livello. Non gli interessa semplicemente l’aspetto ricettivo. L’idea di una clinica permetterebbe di dare una visibilità molto più ampia alla nostra area termale che va pensata nell’ottica della città intera e non come un investimento limitato alla zona sud».

Quanto sono disposti a investire?

«L’operazione supera il centinaio di milioni di euro. Potrebbe arrivare a 150, ma per capire quanto esattamente, dovremo capire cosa vorranno realizzare».

Dove vuole arrivare?

«Se vogliono puntare su strutture di qualità e su una clinica, i costi si alzerebbero e dovremmo tenerne conto».

Facendo costruire appartamenti?

«Perché no. Stiamo parlando della possibilità di dare alla città intera un futuro. Oggi questo tipo di turismo russo va in Germania. Offrirgli la stessa qualità con il mare davanti sarebbe un vantaggio. In quest’ottica sarebbe assurdo mettersi a disquisire sull’appartamento in più o quello in meno, non è questo il nostro metro di misurazione».

Tutte le proprietà interessate sono disposte a vendere?

«Sono disposte a valutare la vendita ma non è escluso che qualcuno voglia rimanere con quote. Vedremo».

Quanto tempo ci vorrà?

«Grazie al buon lavoro svolto dagli uffici tecnici in passato, e ai contatti aperti in Regione, credo che in un paio di anni si potrebbe chiudere».