Dimenticano la garza durante il parto

Il racconto di Marika Gattei, neo mamma riminese di 36 anni

Nell’immagine una sala parto (foto d'archivio)

Nell’immagine una sala parto (foto d'archivio)

Rimini, 27 luglio 2016 - Una garza lasciata nell’utero dopo il parto.

Marika, Gattei, riminese di 36 anni premette che non vuole presentare denuncia ma rendere noto il caso affinché il personale sia più attento e non commetta più errori di questo genere.

Signora Marika, che cosa è accaduto?

«Ho partorito il 4 luglio nell’ospedale di Rimini, un parto naturale, senza nessun problema. E’ nata una bambina. E’ stato quando sono ritornata a casa che mi sono accorta che qualcosa non andava».

Che cosa sentiva?

«Nessun fastidio ma continuavo a sentire un odore che non era affatto naturale. Io continuavo a fare le medicazioni e lavande indicate dai medici ma questo strano, brutto odore non passava».

Quindi che cosa ha fatto?

«Il 21 luglio è uscita una garza. A dire il vero in un primo momento non ho capito bene che cosa era ed ho chiamato anche mia madre per chiedere anche a lei che cosa poteva essere accaduto: è il mio primo parto, non sapevo cosa pensare. Poi ci siano accorte che si trattava di garza. A quel punto ho deciso di tornare in ospedale. Sinceramente ero un po’ preoccupata».

In reparto che cosa le hanno detto?

«Mi hanno visitata, sono stati tutti gentilissimi, si sono scusati mille volte ed hanno ammesso che non si trattava certo di una cosa normale. Purtroppo la garza era rimasta lì per sbaglio».

Che cosa ha intenzione di fare?

«Nulla. Nessun tipo di denuncia perché io non ho subito conseguenze. Non ci sono state infezioni, come hanno constatato dalla visita. Ma è andata bene. Sono stata molto fortunata perché un’infezione era molto facile che arrivasse. Come mi ha detto anche l’ostetrica che mi segue per la bambina e l’allattamento».

Come mai ha deciso di rendere nota questa vicenda?

«L’ho voluto fare non tanto per me che non ho subito conseguenze da questo errore, ma per tutte le altre donne che arriveranno per partorire in questo reparto. Sono migliaia i piccoli che nascono a Rimini e questo vuole essere un appello ai medici e a tutto il personale affinché stiano attentissimi a quello che fanno. Questa volta è andata bene, ma potrebbe non essere così in altri casi».

Dall’Ausl di Rimini confermano che i fatti si sono svolti come ha raccontato la signora. L’utilizzo della garza, come viene chiarito, si è reso necessario perché c’è stato bisogno di qualche piccolo punto di suturazione, da qui l’uso del materiale che, purtroppo, è stato dimenticato. Dal reparto arrivano nuovamente le scuse alla neo mamma per qualcosa che non doveva accadere.

Nel reparto di Ostetricia e ginecologia, considerato una eccellenza in Romagna, ogni anno nascono oltre tremila bambini. Il dottor Giuseppe Battagliarin che ha guidato l’Unità operativa riminese e quella del Bufalini di Cesena sta andando in pensione e ora tra esaurendo una grande mole di ferie arretrate accumulate proprio per il grande lavoro in entrambi i reparti ospedalieri. Tra non molto inizieranno le selezioni per la sua successione.