"Nei parchi fanno sesso sfrenato in pieno giorno"

Viaggio nel degrado, tra bivacchi e amplessi all’aperto

Il blitz dei carabinieri  al parco Cervi: allontanate 40 persone

Il blitz dei carabinieri al parco Cervi: allontanate 40 persone

Rimini, 25 luglio 2015 - Ogni volta che si affaccia dal balcone del suo appartamento, le si drizzano i capelli in testa. «C’è da non credere ai propri occhi: persone che fanno sesso sull’erba, in pieno giorno e senza alcun pudore, altre che si lavano le parti intime e altre ancora che urinano e fanno i propri bisogni in mezzo alle aiuole». Scene di ordinario degrado che quasi ogni mattina fanno andare il caffè di traverso alla signora Franca Ballandi, bolognese, 74 anni, da oltre quaranta in vacanza a Rimini. La sua residenza estiva si trova proprio vicino ai giardinetti pubblici che separano il lungomare da viale Regina Elena, nei pressi del bagno 46: un luogo che negli ultimi tempi è diventato una specie di «campeggio all’aria aperta per decine di sbandati». «Non hanno nessun rispetto – prosegue la turista emiliana – ogni giorno li vedo consumare atti sensuali tra i cespugli del parco. Per non parlare dell’immondizia, del baccano e di quelli che usano i giardini come se fossero il loro bagno».

Ma quella della signora Ballandi è solo una delle tante segnalazioni che compongono la mappa del degrado riminese. Spostandoci nei pressi del parco Cervi, a due passi dell’Arco d’Augusto, qui da tempo i residenti segnalano la presenza «di decine di bivacchi di fortuna» e di «un giro di spacciatori che vendono droga alla luce del sole» (proprio qui, giovedì scorso, i carabinieri di Rimini hanno identificato 40 sbandati e rinvenuto diverse dosi di hashish). Anche il parco XXV Aprile d’estate si trasforma in una specie di dormitorio en plen air per «senzatetto accampati con i loro materassi e i loro cartoni». Stesso discorso vale per gli altri parchi cittadini: il Briolini (a San Giuliano Mare), il Pirzio Biroli (davanti alla stazione di Viserba), il Pertini (rifugio abituale dei vu’ cumprà) e le aree verdi davanti ai bagni 127/128. E poi ci sono le colonie (Murri, Bolognese e Novarese) e i vecchi edifici abbandonati.

Tutti i luoghi noti agli uomini del Nucleo Ambientale della Polizia municipale di Rimini, che ogni settimana svolgono controlli a tappeto per liberare le aree pubbliche dagli ospiti ‘indesiderati’ e monitorare le diverse situazioni. «E’ difficile fare una stima precisa di quante persone si accampino ogni giorno nel nostro Comune – spiegano dalla Municipale –. Tuttavia il loro numero sfiora quasi il centinaio. Si tratta per lo più di nordafricani e di cittadini dell’est europa, ma ci sono anche diversi nomadi provenienti dalle grandi città. Si tratta di individui che vivono di espedienti, piccoli furtarelli, scippi, accattonaggio, oppure facendo i ‘mimi’, e tra loro capita spesso di trovare dei pregiudicati. Spesso, nei parchi più grandi, si insediano delle vere e proprie colonie: in questi casi è necessario intervenire d’urgenza per evitare situazioni di eccessivo assembramento. Di norma, per quanto riguarda i parchi, svolgiamo dai due ai tre servizi di controllo al giorno». Di recente gli uomini del Nucleo Ambientale sono intervenuti in via Nataloni, all’ex centro di via De Warthema e al parco XXV aprile, rimuovendo 25 postazioni letto. Un altro ‘sgombero’ è stato portato a termine al parco della stazione di Viserba, dove si erano stanziate 12 persone.