Rimini, 22 aprile 2015 - Quante persone nella ragnatela delle sette vi hanno contatto nell’ultimo anno?
«Nel 2014 – spiega Elena Melis, responsabile Gris, Gruppo di ricerca sulle sette della Diocesi – abbiamo offerto consulenza e supporto a oltre 20 richieste d’aiuto».
Quali i casi più ricorrenti?
«Un buon numero di richieste di soccorso riguardava casi collocabili nell’area delle psicosette o ‘movimenti del potenziale umano’».
Tutti di impronta religiosa?
«Frequentemente abbiamo riscontrato che questi gruppi proponevano contenuti di impronta New Age e percorsi di crescita personale quantomeno ‘sospetti’».
Con violazioni penali?
«Sì, spesso potevano far ipotizzare reati di abuso della professione medica e psicologica».
Ci sono ‘new entry’ tra le sette?
«Ci è stato segnalato un gruppo che ha tenuto seminari a Rimini e che ha una delle sedi più attive a Pesaro, e per il quale 8 persone sono accusate di associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione di medico, psicologo e psicoterapeuta».
Le indagini sono concluse?
«Le indagini proseguono e anche noi stiamo ricevendo segnalazioni su questo gruppo le cui modalità operative sono simili a quelle di altri attivi in zona rispetto alle quali abbiamo ricevuto richieste di aiuto, che stiamo seguendo con le forze dell’ordine».
Quanto a guru, sensitivi e maghi?
«Alcune segnalazioni riguardavano gruppi o persone appartenenti al cattolicesimo di frangia: ipotetici sensitivi e veggenti rispetto ai quali ci sono state riportate perplessità o pareri critici. Richieste d’aiuto da persone che riferivano di essere state danneggiate dall’azione di maghi».
I ‘vampiri’ sono tra noi?
«Una richiesta d’aiuto si riferiva al fenomeno del vampirismo. Quanto al gruppo Mehaleon di Tiziano Onofri, rientra tra i movimenti sincretistici che pretendono di mettere insieme tradizioni e pratiche in realtà incompatibili fra loro. Onofri ad esempio pretende di trasmettere messaggi dello Spirito Santo ricevuti attraverso pratiche di spiritismo condannate dalla Chiesa Cattolica!»