"Mi hanno spogliato su internet ma non ho ceduto al sexy ricatto"

Chatta su Skype con una ragazza e si ritrova nudo in un fotomontaggio

Attenzione a chi si conosce sul web (foto archivio)

Attenzione a chi si conosce sul web (foto archivio)

Rimini, 24 maggio 2015 - Lei lo ricatta mostrando agli amici un fotomontaggio hard. Lui, un riminese di 61 anni, non si arrende e rifiuta di pagare i 500 euro richiesti. «Stanno pubblicando mie immagini in pose oscene, ma si tratta di un fotomontaggio.... non c’entro nulla con questa volgarità». E’ il disperato messaggio lanciato su Facebook dall’uomo. Divorziato da anni, figli ormai adulti, ex dipendente comunale in pensione.

«E’ stata la peggiore esperienza della mia vita», racconta.

Parta dall’inizio.

«Su Facebook tempo fa mi ha chiesto l’amicizia una bella ragazza. Vedo che abbiamo amici in comune sul web, gliela concedo».

Poi?

«Ci siamo contattati su Facebook, finché mi chiede di sentirci su Skype, dove ci si può vedere e parlare in diretta».

E lei?

«Io sapevo bene che questa cosa poteva essere una truffa o l’inizio di un ricatto a luci rosse».

Quindi?

«Apro Skype con relativa telecamera solo per vedere com’era fatta - lo ammetto - e dove voleva arrivare. Ho visto lei, credo che fosse un video preconfezionato, che si esibiva completamente nuda».

Poi?

«Mi ha chiesto di spogliarmi a mia volta».

L’ha fatto?

«Assolutamente no».

Dov’è il problema allora?

«Dopo qualche minuto, la ragazza mi gira alcuni fotomontaggi dove si vede il mio volto sul corpo di un uomo nudo. Dice che se non voglio che la foto arrivi a tutti i miei amici, parenti e contatti Facebook, dovevo inviarle 500 euro tramite Western Union».

Risposta?

«Le dico: non ti pago. Mentre parlo sento in sottofondo varie voci, anche maschili. Penso che si tratti di organizzazioni criminali internazionali».

Finita lì?

«No. Attraverso mia figlia ho contattato un esperto informatico per impedirle di contattarmi poi ho fatto denuncia».

Operazione riuscita?

«Sì, anche se cambia sempre nick e ogni tanto mi chiede di pagare».

E lei?

«Non ci penso nemmeno».

La donna ha inviato i fotomontaggi ai suoi contatti web?

«A qualche conoscente sono arrivate. Ho dovuto spiegare a ciascuno com’era andata, spero abbiano capito».

E i suoi figli?

«Mi hanno rimproverato per quella che considerano una leggerezza ma mi sono stati accanto quando ho deciso di ribellarmi».