Rimini, 18 aprile 2011 - DOPO il concerto, uno dei primi sms che gli arriva è quello di Laura Pausini, che si era ‘mescolata’ tra il pubblico del 105 Stadium. «Che spettacolo, Lorenzo!». L’avessero avuto il suo numero, gli altri 6mila (anzi, quasi 7mila) presenti l’altra sera al Pala105 per la prima del suo nuovo tour, a Jovanotti sarebbero arrivati milioni di messaggini…
 

«Che forte Laura, si è divertita proprio. E detto da lei…». Ma si è divertito, tantissimo, anche Lorenzo Cherubini. E ha tanta voglia di parlare, di raccontarsi. Del nuovo ‘live’, dei giovani, della politica («Io voto a sinistra, ma mi piacciono i film di Milius e Clint Eastwood che sono uomini di destra: dobbiamo uscire dalle egemonie culturali»). E di Rimini. Durante il concerto, mentre cantava romanticamente «Come musica» seduto vicino al pianoforte, ha mostrato la tazza da cui beveva. Primo piano sulla scritta, «I love (col simbolo del cuore) Rimini», e ovazione del pubblico...
«L’ho scritto io, a mano, su quella tazza. Ed è vero, è proprio così: io amo questa città, per me Rimini è fantastica».
 

Per questo ha deciso di ripartire ancora una volta da qui per il nuovo tour, come nel 2008 per ‘Safari’?
«A Rimini mi trovo bene. E poi, dove la troviamo un’altra città che ci lascia il palasport per due, tre settimane intere, permettendoci di provare? Finché non avrete una squadra di basket importante…».
 

Quindi non c’è due senza tre.
«Eh, vedremo. Io adoro la Riviera, e tornerò molto probabilmente in concerto qui quest’estate (allo stadio di Riccione, in agosto). Sto benissimo, in queste due settimane sono andato via in bicicletta e sono andato a correre tutti i giorni sulla spiaggia. Certo che c’è un traffico a Rimini. Troppo caos sulle strade».
 

Al concerto si sono visti tantissimi ragazzi, anche molto giovani. A 44 anni riesce a mettere d’accordo due generazioni intere.
«E’ vero, e c’erano ragazzini e ragazzine che cantavano a memoria le mie canzoni. Mia figlia Teresa (seduta vicino a papà durante l’incontro con la stampa dopo il concerto, al ristorante da Fino) ha riempito il suo iPod con le mie canzoni. Questo è impensabile per quelli della mia età. La musica dei nostri genitori non era certo la nostra. Quando ascoltavo le canzoni di mio padre, mi dicevo: ‘che p…’. Invece oggi genitori e figli condividono tante cose». E Teresa sembra la copia di Lorenzo. Solo con più lentiggini e i lunghi capelli biondi sulle spalle…