Riccione, il regista Amato presenta 'Lasciati andare' con Servillo e Graziosi

Scrosci di applausi al Giometti CinePalace

Il regista Francesco Amato (Foto Concolino)

Il regista Francesco Amato (Foto Concolino)

Riccione (Rimini), 11 maggio 2017 - Scrosci di applausi al Giometti CinePalace per il regista Francesco Amato che, nell’ambito della rassegna “Cinema d’autore”, ieri sera ha presentato il suo film “Lasciati Andare”, con un fantastico e sorprendente Toni Servillo in un’inedita veste comica. Introdotto da Antonello Catacchio, giornalista cinematografico, ha annunciato anche l’uscita di un altro film sulla Genesi, ma in chiave divertente e contemporanea, nonchè un documentario su Umberto Bossi. Ha quindi svelato alcuni retroscena dell’ultima urban comedy, che nel cast con Servillo (Elia Venezia, psicoanalista annoiato e taccagno) annovera anche Veronica Echegui, (Claudia, sua stravagante personal trainer), Carla Signoris (Giovanna, la moglie), Luca Marinelli (Ettore) Pietro Sermonti (Roberto) e, per un cameo, l’attore riccionese Paolo Graziosi.

Lasciati andare riempie le sale, fa ridere e intanto varca i confini italiani. Vero? “Si. E’ stato venduto in molti Paesi compreso Israele, Spagna, nazione della protagonista femminile, Grecia, Australia, Stati Uniti e Canada. Ci sono contatti anche con Cina e Sud America. La prima settimana di giugno lo presenterò a Buenos Aires”.

Com’è nata la trama? “Il testo che ho scritto con Francesco Bruni e Davide Lantieri é stato steso pensando a Servillo, senza avere la certezza che saremo riusciti a coinvolgerlo. Sapevo che lui ha anche una vocazione per la commedia, perché ha fatto Molière, ha diretto le nozze di Figaro, ma quello che più mi comvinceva era la velocitá di esecuzione della sua battuta, ingrediente fondamentale per dare al film la velocitá che volevo io”.

Per Servillo questa è la prima commedia di genere. Una rivelazione? “E’ così. In quest’occasione ho scoperto che è un attore completo e che anche un attore così preciso e sacrale sa completarsi, quando decide di perdere un po’ il contollo di se ed equilibrare ll suo modo di recitare, facendo divertire e divertendosi.”.

Nel film c’è pure un attore riccionese, Paolo Graziosi, una scelta casuale? “Io conoscevo molto bene Paolo, l’ho visto al teatro e al cinema. Gli ho proposto di fare un cammèo, interpreta un rabbino, che vorrebbe richiamare all’ordine la pecorella, Servillo, per portarlo in sinagoga”.

Qualche retroscena a telecamera spenta? “La cosa più divertente riguarda Toni e Veronica, molto diversi in tutto. Per esempio, lei ascoltava della musicaccia, musica dance, che la caricava e lui avvilito mi diceva aiuto, non e la faccio più! In realtà si volevano bene”.

Ora cos’ha in cantiere? “Sto preparando una commedia di ambientazione metafisica che fa molto ridere. Racconta una versione alternativa della Genesi della Bibbia che conosco solo io, é un film, ambientato ai tempi d’oggi. Siamo in fase di soggetto, devo ancora sceglire il cast”.

C’è dell’altro? “Si, é in preparazione anche un documentario su Umberto Bossi”.

Da cosa nasce? “Nasce dal fatto che io sono cresciuto nella mia terra, dove sono diventato grande, nello stesso periodo in cui si espandeva la Lega, siamo cresciuti su un binario parallelo. Un giorno mi sono imbattuto nell’autobiografia del 1992, nella quale Bossi racconta la sua infanzia, fatta di avvenimenti straordinariamente picareschi, finchè trova la chiave del successo personale, la politica. E’ il racconto di un personaggio che dal punto di vista cinematografico audiovisivo non è mai stato raccontato e che nella storia d’Italia ha avuto una fortissima influenza e che soprattutto nel Nord ha trovato consenso. Quindi questo film va a indagare anche sul fronte personale le tracce che gli hanno permesso di affermarsi, ottenendo consenso politico”.

Quando sarà pronto? “Spero per l’autunno del 2018”.

Dopo il successo de I liceali, tornerà in tv? “Credo di si”.

Che rapporto ha con la riviera romagnola? “Io ho studiato al Dams di Bologna, per cui frequentavo questi luoghi nel fine settimana. Avevo una fidanzata a Ravenna. La riviera adriatica d’inverno credo sia uno di quei posti più affascinanti che si possano immaginare”.