Riccione, il film Slam si presenta con Tersigni e il regista Molaioli

Grande assente l'attrice Jasmine Trinca a letto col febbrone alla presentazione del lungometraggio tratto dal romanzo di Nick Hornby

Luca Tersigni protagonista di Slam (Foto Concolino)

Luca Tersigni protagonista di Slam (Foto Concolino)

Riccione, 27 marzo 2017 -  Artisti in passerella domenica sera per Slam - Tutto per una ragazza, film tratto dal romanzo di Nick Hornby, autore di fama mondiale (FOTO). In primo piano il protagonista Luca Tersigni, rasato, senza più i suoi riccioli, e il regista Andrea Molaioli, affiancato dalla produttrice dell’Indigo Film Francesca Cima. Grande assente Jasmine Trinca, attesa soprattutto dal pubblico maschile.

La pluripremiata attrice è stata a letto con 38 di febbre. Così, per non deludere del tutto i fan presenti al Giometti CinePalace, ha inviato un messaggio letto da Cristina Baldolini in rappresentanza del Comune, che coorganizza Cinema d’autore: “Mi dispiace veramente tanto non poter essere a Riccione, ma quest’anno questo cavolo d’influenza non mi molla - ha premesso la Trinca, ma lasciamo stare le note negative, pensiamo al futuro. Spero che il pubblico di Riccione mi dia un’altra possibilità di venire a presentare un film (magari Fortunata di Sergio Castellitto di prossima uscita del quale è protagonista ndr), mi farebbe piacere”.

Applausi in sala anche per Tersigni, che in Slam interpreta Samuele (Sam), grande appassionato di skate, figlio una coppia separata da tempo (la madre 32enne é Jasmine Trinca e il padre Luca Marinelli). La pellicola ruota proprio sul sedicenne e su Alice (Barbara Ramella) che di fronte all’imprevisto arrivo di un figlio devono assumersi la responsabilità di prendere decisioni complesse. A Riccione il giovane attore svela alcuni retroscena del set. “Le mie cadute con lo skate sono state rovinose - racconta -, per imparare ho fatto un sacco di slam, l’allenamento è durato due mesi e mezzo. Il clima durante le riprese è stato rigoroso, ma ci sono stati anche attimi divertenti”. Cosa farà dopo Slam? “Ho fatto diversi provini, niente di sicuro, di certo tra pochi giorni tornerò in tv con la seconda stagione di “Tutto può succedere” su Raiuno.

Sogna intanto di tornare a Riccione: “Non c’ero mai stato - confessa - ma vorrei venirci in vacanza. Qui ci sono tante cose da fare, è un importante polo turistico, con tanti parchi tematici. Il divertimento di questa città è celebre in tutta la penisola, credo proprio che tornerò, spero da turista, ma se dovesse succedere, anche per lavoro non mi dispiacerebbe”.

Al fianco di Tersigni il regista Molaioli, che oltre a presentare il suo film si tuffa in un amarcord: “Sono stato in riviera altre volte. Qui ho fatto anche l’aiuto regista di un grande collega purtroppo scomparso, Carlo Mazzacurati, che nel 1996 girò Vesna va veloce (alcune scene vennero effettuate all’interno di Quadrare il Circolo di Rimini. Le riprese fuorono girate fuori stagione, un po’ tutto lungo alla riviera, compreso Riccione. Questo é un ricordo particolare legato allo straordinario Carlo, ma anche a questi luoghi, che in quei mesi erano forse molto più interessanti. D’estate la Riviera Romagnola fa il suo dovere, è al lavoro, ma fuori stagione è come se esprimesse una parte di se, più nascosta e più intima. Ha tante e diverse opportunità, un mare particolare, è paese e città, periferia e centro e se ci si addentra nell’entroterra, si trova tanta ricchezza all’interno, da questo punto di vista ha tante risorse, quindi è probabile che presto questi luoghi tornino a essere il set di un film”. Magari per raccontare uno spaccato giovanile, come ha fatto con Slam.

“Questo film è nato dal romanzo di Hornby, quindi dalla lettura di un testo che mi sembrava potesse raccontare tante cose legate al rapporto tra generazioni con uno sguardo rivolto al futuro _ spiega il regista _. Ma soprattutto poteva restituire quel clima che Hornby inserisce nella letteratura, e cioè parlare di cose anche serie e importanti, in modo brillante, senza diventare mai banale”. Il messaggio del film? “Più che messaggio metto in campo delle problematiche e qualche piccola prospettiva. In questo caso volevo raccontare qualcosa delle giovani generazioni, che a differenza di come vengono descritte, apatiche e nullafacenti, anche attraverso i fallimenti e gli errori, abbiano la possibilità di prendere in mano il proprio futuro e di potersi pensare adulti con maggior serenità”.