San Marino, 9 agosto 2011 - SE L’EROE di gara2 era stato Granados con la sua fantastica no-hit, indubbiamente l’hombre del partido per la T&A nella terza e conclusiva sfida con Nettuno non può che essere Jairo Ramos, il 40enne bomber italo venezuelano alla sua prima stagione sul Titano. Suo il ‘walf-off homer’ che ha consegnato agli archivi gara3, la tremenda ‘legnata’ che è finita lontanissima da casa base, scolpendo il 5-3 con il quale i sammarinesi hanno messo in ginocchio la Danesi. «E’ sempre una bella soddisfazione, sia a livello personale che, soprattutto, per la squadra – attacca Jairo con il suo curioso accento toscano, retaggio degli 11 anni passati a Grosseto –. Una cosa del genere mi era già capitata un paio di volte in Venezuela, ma in Italia no, questa è stata la mia ‘prima volta’». Non è la prima volta, però, che castiga Pezzullo, il pitcher che era stato spedito sul monte al posto di Richetti... «Non ricordo bene, comunque, sì, era già successo, avevo già battuto un fuoricampo contro di lui», ammette Ramos, che racconta poi il suo exploit.

«ERA UNA curva, che gli è rimasta un po’ alta. Appena ho colpito la palla mi sono reso conto che sarebbe uscita», aggiunge il battitore designato della T&A, l’uomo che ‘limita’ il suo apporto all’attacco, non trovando collocazione in diamante. A proposito: le manca la fase difensiva? «Ormai abbiamo deciso così, va bene, non ci sono problemi. D’altronde l’ho fatto per tanti anni», ribatte il giocatore mancino nato il 21 luglio 1971 che nell’ormai lontano ‘98 sbarcò nel Belpaese.
Tante stagioni a Grosseto, poi sembrava che dovesse finire a Rimini. E invece... «Sì, c’era stato un contatto, però avevo già dato la mia parola a Bologna e sono rimasto là».

DOPO aver fatto per tantissimo tempo la ‘doppia stagione’ (da aprile a settembre nel Belpaese, negli altri 6 mesi in Venezuela), da un paio d’anni Jairo ha lasciato perdere il campionato nel suo Paese d’origine, dove trascorre comunque l’inverno («C’è la mia famiglia»). Naturalizzato da un po’, Ramos ha indossato pure la casacca della nazionale azzurra. Pronto a dare ancora una mano all’Italia del ‘batti e corri’? «La disponibilità l’ho data, se Marco (il manager Mazzieri, ndr) mi chiama, io ci sono», risponde il numero 35 della T&A.

TORNIAMO al suo San Marino: adesso, nel trittico che si apre domani sera in trasferta, c’è il Cariparma, squadra che all’esordio del ‘round robin’ ha portato via due partite a Bologna. «Già, una squadra molto pericolosa. Un 2-1 andrebbe benissimo, vincere un’altra serie ci avvicinerebbe parecchio alla finale scudetto», sostiene Jairo Ramos. Ed è difficile dargli torto.