Rimini, 27 settembre 2011 -  ABBATTERE la crisi. Il Rimini ce l’ha fatta con sacrificio e aggrappandosi al suo capitano. Marco Brighi i campi della serie C li calca da parecchi anni. E anche i momenti difficili non sono mancati. «Dopo due sconfitte consecutive è chiaro che c’è voglia di rifarsi. Sul campo della Valenzana abbiamo lottato, siamo stati concentrati e abbiamo anche sofferto, ma soltanto perché nel finale ci siamo trovati in inferiorità numerica. Poi, se ci pensiamo bene, i nostri avversari non hanno mai creato granché. Ci siamo ripresi quello che avevamo lasciato per strada in quelle due gare precedenti (contro Borgo a Buggiano e Santarcangelo, ndr) nelle quali avremmo dovuto fare di più. Poi è stato bravo il mister, ma anche la società a non farci pesare questo momento non particolarmente brillante dal punto di vista dei risultati».

I tre punti ‘piemontesi’ hanno riportato il morale a livelli accettabili, ma ora non c’è nemmeno il tempo di farsi prendere dai facili entusiasmi. Infatti, i biancorossi domani pomeriggio saranno già sull’erba del ‘Neri’ per giocare la quinta di campionato contro il Casale. «Una squadra ambiziosa, che ha uomini importanti e ha fatto investimenti importanti. Quindi sarà anche entusiasmante metterci alla prova per l’ennesima volta». In un campionato ancora tutto da scoprire. «Questa prime quattro gare della stagione non hanno rivelato molto, anzi le possiamo anche considerare piuttosto indecifrabili. Basti pensare al primo posto della Giacomense, ma anche alla sconfitta del Mantova con la Sambonifacese». E’ il Rimini che ruolo giocherà? «Anche noi, penso come gli altri, aspettiamo di capire quale possa essere la nostra reale dimensione. Il nostro è un gruppo compatto, che si conosce bene. Non abbiamo cambiato modo di giocare rispetto alla scorsa stagione e questo potrà essere un vantaggio».