Rimini, 26 ottobre 2012 - IL PALLONE si sgonfia. La crisi morde e il calcio biancorosso stringe la cinghia. A fare il punto sulla situazione non idilliaca del Rimini è il presidente Biagio Amati. Nulla a che vedere con i risultati non esaltanti della squadra di D’Angelo nel campionato di serie C (sei punti messi insieme in otto gare). Qui si parla di sponsor ‘volati via’ nel giro di pochi mesi («fino a qualche settimana fa non era pensabile che gli sponsor calassero del 60%. Il buco della JetSet ha fatto il resto, ma su questo punto eravamo preparati...» puntualizza Amati), di un settore giovanile diventato troppo costoso, della risaputa e amaramente consolidata poca attenzione degli imprenditori riminesi verso la squadra della propria città. Ecco allora che si cambiano gli obiettivi in corsa. Da un ambizioso salto di categoria si passa a parlare di salvezza. E il futuro diventa incerto. «Sono molto deluso dal vedere che ci sono tante persone a cui Rimini ha dato tanto — attacca Amati — e che invece si disinteressano del calcio cittadino. Chiedo all’amministrazione comunale, agli imprenditori, alle associazioni di categoria e ai privati di darci una mano».

Il numero uno dei biancorossi non parla di smantellamento, ma di una significativa riduzione dei costi. «La congiuntura economica non ci favorisce ma, nonostante il ridimensionamento generale, vogliamo continuare a dare il massimo per la città di Rimini e per la squadra con i mezzi a disposizione. Il settore giovanile per noi è importante, ma non siamo una società di serie A...». Giovani, giovani e ancora giovani perché solo in questo modo si possono ottenere più contributi. «In rosa sono presenti under di spessore, la nostra mission sarà valorizzarli al massimo e, di conseguenza, avere accesso ai contributi della Lega che in questo momento per noi sono una risorsa economica importante. Devo ringraziare mister D’Angelo che, per il bene della società, ha deciso di sposare la linea verde suggerita dalla proprietà, senza per questo distruggere il progetto costruito in questi anni. Il nostro obiettivo al momento è mantenere la categoria, facendo appello a tutte le realtà del territorio».

Donatella Filippi