Rimini, 25 settembre 2010 - Non ha risposto alle domande del giudice, ma si è affidato ad una memoria scritta Enrico Rossi, ieri durante l’interrogatorio di garanzia che si è tenuto per rogatoria a Rimini. Al contrario ha confermato quanto aveva già detto ai carabinieri Giorgio Galli, ciclista amatoriale, e cioè che quella scatola piena di medicinali trovata a casa sua, in realtà appartiere al suo amico Red. 

Enrico Rossi, difeso da Fiorenzo Alessi, ha presentato al giudice una memoria nella quale spiega che lui non ha mai fatto parte di alcuna associazione a delinquere, non ha mai concorso nella ricettazione di medicinali, nè sostanze dopanti e non ne ha mai fatto commercio. Professionista, ha sempre cercato di fare con sacrificio il suo lavoro nel modo migliore.

Giorgio Galli invece, difeso dall’avvocato Simonetta Giubilaro di Pesaro, ha risposto alle domande del giudice. Ha spiegato che non conosce il farmacista romano, nè l’infermiera, ha solo visto una volta Nicolas Vanegas Sanchez, che collabora a Bici Sport, ma che è completamente estraneo ai traffici. In casa aveva medicinali e sostanze dopanti, ma le teneva per il suo amico d’infanzia Enrico Rossi. L’avvocato Alessi ha sollevanto l’incompetenza del tribunale di Perugia in favore di quello di Roma e chiesto la scarcerazione del suo assistito.