Anziano si getta nel pozzo e muore, il pm: "Colpa della badante"

L’accusa è decisa a chiedere il rinvio a giudizio per la 57enne russa

Un anziano con la badante (immagine di repertorio Pianetafoto)

Un anziano con la badante (immagine di repertorio Pianetafoto)

Rimini, 10 ottobre 2015 - Si era gettato nel pozzo, restando ucciso sul colpo e ora la sua badante, una russa, di 57 anni, è accusata di abbandono di persona incapace aggravato dalla morte. Il pubblico ministero ha già inviato l’avviso conclusione indagini, preludio alla richiesta di rinvio a giudizio.

La tragedia si era consumata il 27 marzo scorso, nella zona di Gemmano. L’uomo, 88 anni, era appena tornato nella sua casa di campagna, dopo un periodo trascorso a casa della figlia, a Morciano. Con la bella stagione, l’anziano aveva deciso di ritornare dove era sempre vissuto, lì c’erano tutte le sue cose. Quella domenica era il giorno del ‘trasloco’, era rientrato nella sua vecchia abitazione insieme alla badante russa, così da non restare solo. Secondo il racconto della donna, difesa dall’avvocato Massimiliano Orrù, erano arrivati in macchina nel pomeriggio e scaricato i primi bagagli. Quindi era stato lui a chiederle di andare a prendere il resto della roba. Lei si era allontanata in auto, ma sarebbe stato per poco tempo e non c’era motivo di pensare che potesse succedere qualcosa, anche perchè l’uomo era relativamente autonomo e, aveva spiegato, lei non era stata assunta per un’assistenza continua.

Non era rimasta assente molto tempo, ma quando era tornata e aveva suonato alla porta, lui non aveva risposto. Si era messa a cercarlo ovunque, e insieme a lei anche un amico dell’anziano signore. Ed era stato quest’ultimo a rendersi conto con orrore di quello che era successo. Quando era arrivato al pozzo che si trova nella proprietà, aveva visto una sedia e un paio di ciabatte a ridosso, e con sgomento si era reso conto che era accaduto il peggio. Era stato lanciato subito l’allarme a carabinieri e 118, ma erano stati i vigili del fuoco a recuperare dal ‘buco’ quello che ormai era solo un cadavere. La famiglia era rimasta distrutta, così come la badante, nessuno aveva avuto modo di sospettare che l’uomo avesse intenzione di uccidersi. All’inizio la russa era stata sentita come persona informata sui fatti, ma qualche giorno dopo la situazione era cambiata, e lei si era ritrovata indagata per abbandono di persona incapace, aggravato dalla morte. Ora il pubblico ministero ha chiuso l’inchiesta, e si appresta a chiedere il suo rinvio a giudizio.