Terrorismo, ecco le zone più a rischio

Intensificata la vigilanza nei punti sensibili dopo le stragi delle ultime settimane

La stazione, l’aeroporto  e il porto sono  presidiati dalle forze dell’ordine e dai soldati per l’allerta terrorismo

La stazione, l’aeroporto e il porto sono presidiati dalle forze dell’ordine e dai soldati per l’allerta terrorismo

Rimini, 28 luglio 2016 - L'allerta terrorismo islamico è massima, livello due, come in tutta Italia. Dalla strage alla redazione parigina del settimanale ‘Charlie Hebdo’ del gennaio 215, quel livello non si è mai abbassato. E gli attacchi, sparsi per l’Europa e rivendicati dall’Isis o dalla Daesh, che dir si voglia, si sono moltiplicati.

Da diciannove mesi è in vigore l’ordinanza, emessa dal questore di Rimini, Maurizio Improta, in cui viene disposta la massima intensificazione di vigilanza e la prevenzione di tutti gli obiettivi ritenuti a rischio. Un’ordinanza che viene costantemente aggiornata, ogni settimana, con nuovi obiettivi sensibili.

Da mesi le chiese cittadine, il Tempio Malatestiano, la chiesa dei ‘Paolotti’, in piazza Tre Martiri, tanto per citarne alcune, le redazioni di giornali, i tralicci per le telecomunicazioni sono ‘sorvegliati speciali’, monitorati con la presenza di un costante pattugliamento. Così come da mesi il porto, l’aeroporto ‘Fellini’ e la stazione ferroviaria sono presidiati dai militari dell’Esercito. Presenze discrete che tranquillizzano il turista che arriva in città e si sente più sicuro. Stessa precauzione è stata presa anche per il tribunale di Rimini che è sorvegliato per tutta la mattinata da altri soldati.

La parola d’ordine è non scatenare la paura fra la gente, riprendendo il discorso di ieri del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ma la tensione è palpabile. Dal primo luglio il questore Improta è riuscito a schierare per le strade venti soldati in più. Uomini e donne che si vanno ad aggiungere alle altre divise, tra Polizia di Stato, carabinieri, polizia municipale che perlustrano, notte e giorno, le strade di tutta la provincia. L’attenzione è massima perchè le ultime stragi, messe in atto fra la Francia e la Germania, hanno portato alla ribalta un nuovo terrorismo di matrice islamica, il cosiddetto ‘lupo solitario’ che colpisce in nome dell’Isis, senza un vero e proprio addestramento, tra la folla.

Così sono diventati obiettivi sensibili tutti i luoghi di aggregazione come i centri commerciali, gli stadi o le arene dove si tengono i concerti o le grandi manifestazioni all’aperto, dalla ‘Molo Street Parade’ alla prossima ‘Summer Pride’. Tutto può trasformarsi in un bersaglio: Francia, Belgio e Germania insegnano. E sul fronte investigativo l’attività prosegue a ritmo serrato: la Digos in collaborazione con l’Ucigos e la Distrettuale di Bologna, tiene sotto osservazione ogni possibile movimento sospetto, compresa la Rete, che è la nuova, potente arma del terrorismo islamico per il reclutamento.

E fino ad oggi un solo provvedimento di espulsione è stato emesso a Rimini, su richiesta del questore Improta, nei confronti di un 32enne egiziano che in carcere aveva inneggiato all’Isis dopo la strage di Parigi. «Devono morire tutti, prima i francesi poi gli italiani», aveva urlato ai «Casetti». Per lui espulsione e rimpatrio in Egitto. Il livello di allerta rimane massimo.