Tragedia, "Era bianco e non respirava, così è morto il mio Tommaso"

Il padre del bimbo di due mesi racconta i tentativi di rianimarlo

Il bimbo di neppure due mesi è stato trasportato all’ospedale Infermi

Il bimbo di neppure due mesi è stato trasportato all’ospedale Infermi

Rimini, 21 marzo 2015 - Il giorno più nero della sua vita. L’incubo di ogni genitore si è materializzato davanti a lui giovedì pomeriggio, nel giorno della festa del papà. Nicola Casadei ha visto il suo piccolo Tommaso esanime nella culla. Ha tentato insieme alla moglie e ai suoceri di rianimarlo. Ha sperato che i medici salvassero il suo unico figlio. Alla fine però ha dovuto arrendersi. «Ci siamo avvicinati alla sua culla, era bianco, non respirava. Mia moglie ha urlato, ma Tommaso non si muoveva». Nicola ha il volto straziato dal dolore, un filo di voce per raccontare quella scena terribile che non potrà mai cancellare. Davanti alla casa di via Rosselli a Villa Verucchio ricostruisce quei minuti disperati. «Tommaso aveva mangiato, aveva fatto il ‘ruttino’. Era tutto normale, come sempre. Mia moglie lo aveva tenuto in braccio, poi si era addormentato e l’aveva messo nella culla. Eravamo in soggiorno con i miei suoceri e abbiamo iniziato a preparare il pranzo. Pochi minuti dopo ci siamo accorti che Tommaso non respirava più. Abbiamo subito chiamato il 118: al telefono ci hanno detto di stenderlo sul tavolo e fargli il massaggio cardiaco. In pochi minuti sono arrivati qui: l’hanno intubato e tentato di rianimarlo per quasi un’ora».

Tutto inutile. Anche la corsa verso l’ospedale di Rimini dove ad attendere il piccolo Tommaso c’era l’equipe medica pediatrica. Hanno tentato in tutti i modi di far ripartire il cuore del piccolo. «I medici ci hanno spiegato che si è trattato di un caso di morte bianca – prosegue Giuseppe Belli, il nonno di Tommaso – Un evento raro e senza spiegazione. E’ un dolore immenso che si aggiunge a un altro dolore. Quattro anni fa era morto mio figlio. Grazie a questo nipotino eravamo rinati. E invece...». Nicola Casadei è originario di Santarcangelo, ma da alcuni anni si era trasferito a Roma con la moglie. E lì lo scorso 26 gennaio era nato il piccolo Tommaso. «Era il nostro primo figlio dopo 15 anni di matrimonio» sussurra il ragazzo che lavora come idraulico. Da alcuni giorni la giovane coppia era ospite dei nonni materni di Tommaso che da tanti anni vivono a Villa Verucchio. «I miei suoceri aiutavano mia moglie con il bambino, io facevo il pendolare con Roma per lavoro». Tutto questo prima che il mondo si fermasse.

Oggi sul corpo del bimbo verrà eseguita l’autopsia. Sarà il professor Pier Paolo Balli, nominato dal pm Davide Ercolani, a stabilire le cause di questa tragedia incomprensibile. Se non ci saranno complicazioni la salma verrà subito restituita alla famiglia e già lunedì potrebbe tenersi la cerimonia d’addio al piccolo Tommaso. La funzione si terrà alla sala del Regno dei Testimoni di Geova di Villa Verucchio. Quindi il corpicino verrà cremato.