Inchiesta Valleverde, sei imprenditori agli arresti domiciliari

Bancarotta fraudolenta e reati tributari: tra gli arrestati c'è anche il fondatore Armando Arcangeli

Armando Arcangeli (Foto Imagoeconomica)

Armando Arcangeli (Foto Imagoeconomica)

Rimini, 3 dicembre 2015 - Sei imprenditori agli arresti domiciliari, nove persone indagate e un sequestro preventivo per 19 milioni di euro. Sono i primi dettagli che emergono dall'inchiesta sulla Valleverde. Questa mattina la Guardia di Finanza di Rimini ha eseguito misure cautelari e reali nell'inchiesta sulla nota azienda di calzature.

Tra le persone raggiunte dalle misure cautelari, c'è anche il fondatore di Valleverde, Armando Arcangeli. Gli altri sono Antonio Gentili (48 anni, di Pesaro), Enrico Visconti (50, di Desenzano del Garda, Brescia), Ernesto Bertola (61, di Padenghe sul Garda, Brescia), David Beruffi (58, di Castiglione delle Stiviere, Mantova) e Anna Maria Soncina (51, di Desenzano, Brescia). 

I militari, in collaborazione coi colleghi di Pesaro, Brescia e Mantova, hanno eseguito un'ordinanza del gip d'applicazione: un provvedimento che rappresenta l'ultimo atto di indagini che hanno preso vita dal fallimento dell'azienda calzaturiera.

L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, ha permesso di individuare una serie di operazioni - si legge in una nota del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Rimini - con l'obiettivo comune di "depauperare il patrimonio aziendale della società fallita in pregiudizio dei creditori e dell'Erario, attraverso la commissione di delitti di bancarotta e omessi versamenti di imposte per importi milionari".

"Le condotte ascritte agli indagati - continua la nota - riguardano sia la vecchia proprietà che la governance della newco bresciana appositamente costituita per garantire la continuità aziendale nella fase del concordato preventivo omologato dal Tribunale di Rimini". Lo stesso Tribunale che, poi, nel 2013 dichiarò il fallimento della newco bresciana, dando il 'la' alle indagini.

Nello specifico, sono finiti sotto sequestro beni per 19 milioni di euro, oltre a quote societarie di 5 società, di cui una immobiliare con sede a Rimini e quattro nella Repubblica di San Marino: sigilli anche a diversi conti correnti sia nazionali che esteri. "La struttura aziendale - precisa la nota delle Fiamme gialle - attualmente è di proprietà di una società estranea ai fatti. Il giro d'affari, che quest'anno si chiuderà sui 2 milioni di euro, nel 2016 dovrebbe crescere fino a 10 milioni, realizzati quasi interamente in Italia".

 

I nuovi titolari del marchio: estranei ai fatti

Riceviamo e pubblichiamo di seguito il comunicato della ‘Silver 1, azienda attualmente proprietaria del marchio Valleverde.

“In relazione agli articoli di stampa pubblicati oggi, Silver 1, azienda attuale proprietaria del marchio Valleverde, precisa che è assolutamente estranea ai fatti descritti, che riguardano esclusivamente i precedenti gestori e amministratori. Silver 1 ha acquisito il marchio Valleverde a maggio 2015 attraverso un’asta pubblica, dopo che la Valleverde srl era finita in procedura fallimentare nel 2013.

Vogliamo che sia estremamente chiaro che la nuova proprietà del marchio Valleverde è totalmente estranea a queste inchieste - afferma il Presidente di Silver1 Elvio Silvagni - noi stiamo investendo moltissimo per la rinascita del marchio che abbiamo acquisito solo da sei mesi, con l’obiettivo di ricreare un importante polo calzaturiero romagnolo, potenziando l’occupazione del territorio, ed in particolare a Coriano di Rimini.

Da quando il marchio Valleverde è stato acquisito da Silver1, è iniziata una nuova fase della sua storia: a tempo record, poco tempo dopo l’acquisizione, è stata preparata la nuova collezione Primavera Estate 2016 e la campagna di vendita iniziata subito dopo ha dato dei risultati estremamente positivi. Pochi numeri sono sufficienti a capire quanto la nuova proprietà stia lavorando al rilancio: prima del suo momento di difficoltà, il marchio Valleverde era distribuito in 2.000 punti vendita ma, nell’ultima fase, questi ultimi erano arrivati a 200. In soli due mesi di campagna vendita, i negozi in cui il brand è distribuito sono tornati ad essere 850, con ben 150.000 paia già vendute.

Cifre molto eloquenti che diventano ancora più forti se si pensa che le previsioni del business plan parlano di triplicare le vendite con la prossima stagione Autunno Inverno, con l’obiettivo di arrivare poi ad un milione di paia di scarpe vendute”.