Guerra delle vongole in Adriatico: “L’Europa ci affama, regole assurde“

Cattolica, la richiesta di cambiare la misura minima fissata dalla Ue

Vongole da misurare per evitare multe

Vongole da misurare per evitare multe

Rimini, 29 giugno 2015 - Tutta colpa di Bruxelles. «Lo sa da quanto tempo lavoro in mare? – sbotta Clemente, storico vongolaro del porto di Cattolica –. Saranno almeno 40 anni. Poi un bel giorno qualche burocrate dell’Unione Europea, che magari il nostro Adriatico non l’ha mai nemmeno visto, viene a dirmi cosa posso e cosa non posso pescare. Se non cambiano queste regole assurde, sarò costretto a vendere la barca e andare al mercato a scaricare la frutta».

Sono bandiere di guerra quelle che sventolano sulle 650 vongolare che operano nel mare Adriatico. Un settore che offre lavoro a migliaia di famiglie, e che in Emilia – Romagna conta una flotta di quasi cento imbarcazioni, per un totale di 3mila tonnellate di prodotto pescato ogni anno. Da nord a sud, da Chioggia fino a Brindisi, passando per Ravenna, Cesenatico, Rimini, Cattolica e Pesaro, tutti i pescatori di vongole sono uniti nel dire ‘no’ alla normativa Ue che fissa a 25 millimetri la taglia per poter trattenere i molluschi. Sotto questa soglia, dice la legge, gli esemplari vanno necessariamente ributtati in acqua. «Peccato che la maggior parte delle vongole del nostro mare muoia prima di raggiungere quelle dimensioni – attacca Sergio Caselli, responsabile LegaPesca per l’Emilia Romagna –. Risultato: le barche tornano in porto con le reti quasi del tutto vuote.

Negli anni Ottanta ogni vongolara arrivava a pescare decine di tonnellate di prodotto al giorno: adesso si fermano a malapena venti, trenta chili. La verità è che i regolamenti dell’Ue stanno facendo colare a picco il mercato. Il mancato accrescimento delle vongole lascia fermi al palo i compartimenti per più di otto mesi all’anno. Le aziende si stanno dissanguando. Ma non si tratta solo di fatturati. A essere eccessivo è anche il rigore con cui queste normative vengono fatte rispettare. Per assurdo basta che in un quintale di prodotto sia presente un solo esemplare fuori misura per incappare in multe da 4mila euro oltre che in una denuncia.

I vongolari vengono trattati come trafficanti di droga. Lo spauracchio dei verbali terrorizza anche i commercianti all’ingrosso. Di questo passo le vongolare spariranno dai banchi dei mercati e persino dalle nostre tavole. Saremo costretti a mangiare quelle di importazione. Per anni – continua Caselli – i nostri politici hanno sonnecchiato, ignorando il grido di aiuto delle categorie. Ora però sembra che qualcosa si stia muovendo». Venerdì scorso i vertici regionali del settore ittico si sono riuniti alla ‘Casa del Pescatore’ di Cattolica in un incontro dedicato anche al tema della taglia minima delle vongole.

Lorenzo Muccioli