"Troppi sequestri e poco guadagno. Noi senegalesi non torneremo"

Papa Modou, presidente Anolf: "Finiti i tempi della grande invasione"

Papa Modou Seck, presidente dell’Anolf,  e un abusivo in spiaggia

Papa Modou Seck, presidente dell’Anolf, e un abusivo in spiaggia

Rimini, 26 giugno 2016 - Turisti che prendono il sole o fanno il bagno, bimbi che giocano mentre due catamarani prendono il largo, e una motonave attracca alla passerella per far scendere gli ospiti dopo una gita. Scenario quasi idilliaco sulla spiaggia di Rimini Sud. La novità vera è che - per la prima volta da moltissimi anni - non c’è l’ombra di un venditore abusivo stanziale, nè di bancarelle, in passato in doppia e tripla fila. Vero che «parecchi girano tra gli ombrelloni», ma l’iper a cielo aperto, gestito quasi esclusivamente dai senegalesi, è sparito.

«Non credo che ritornerà – spiega Papa Modou Seck, presidente dell’Anolf, associazione nazionale oltre le frontiere, e dirigente dell’associazione senegalese di Rimini –. Infatti molti miei connazionali (1.300 nel Riminese, ndr) per la crisi sono tornati in Senegal. Preferiscono restare in patria. E quelli che venivano a fare la stagione come abusivi, dal Senegal o dal Nord Italia quando le fabbriche chiudevano in agosto, perso il lavoro e viste le multe e i sequestri continui di merce, ci hanno rinunciato. Poi qua la Questura chiede la residenza, così vanno altrove dove non gli viene chiesta. Qualcuno a luglio e agosto verrà, ma non come negli anni passati. Ultimamente guadagnavano così poco che non si pagavano neanche il biglietto per il Senegal».

«Lo scorso anno in questo periodo davanti alla mia torretta c’era la doppia o tripla fila di venditori – attacca Fulvio Leardini, veterano dei marinai di salvataggio con vent’anni di esperienza, quasi tutti in ‘zone calde’ a Rimini Sud –. Quest’anno i senegalesi almeno per ora sono spariti». «Non è solo un problema di illegalità – continua – ma di sicurezza per il nostro lavoro, in quanto da un lato ci chiudevano la visuale rispetto a eventuali bagnanti in difficoltà. Dall’altro abbiamo avuto problemi a precipitarci in mare a soccorrere in alcune circostanze, dovendo fare lo slalom tra le bancarelle. Con discussioni e scontri anche pesanti».

Questo tipo di problemi ha portato negli scorsi anni a vari esposti da parte dell’Associazione marinai di salvataggio della provincia di Rimini, coordinata da Andrea Manduchi. Circa 200 associati su 300 ‘uomini rossi’ del Riminese. «Per noi è sempre stato un problema di sicurezza – dice Manduchi –. L’andamento attuale è molto soddisfacente». «Continuasse così ci metterei la firma – attacca Franco Di Tizio, titolare dello stabilimento balneare 100 ‘Sole Caliente’ –. La domanda che ci facciamo un po’ tutti è se i vu’ cumprà si stiano organizzando per arrivare in massa come tutti gli anni. Per ora va bene». Il bagnino conferma la «sparizione dei bazar degli abusivi» già segnalata su queste colonne da Vainer Nanni, bagnino-avvocato dello stabilimetno 128 a Rivazzurra, e Mauro Vanni, presidente della Cooperativa bagnini Rimini Sud. «Zero abusivi fissi al mare o di sera sulla passeggiata a Marebello – fa eco Luca Piccari, salvataggio al 106 B –. La situazione era già stata in parte bonificata la scorsa estate, le forze dell’ordine hanno completato l’opera: ora lavoriamo al meglio». «Niente abusivi con le bancarelle neppure dal bagno 115 al 150, confini con Riccione – aggiunge Devis Borghini, salvataggio –. I controlli stanno dando ottimi risultati».