Venerdì 19 Aprile 2024

Roma, Gdf pone sotto sequestro il Porto Turistico: quattro arresti. Vincolati beni per 400 milioni

In corso il sequestro di beni, tra cui posti barca, parcheggi, strutture amministrative, commerciali e aree portuali

Una veduta delle barche ormeggiate nel porto turistico di Ostia (Ansa)

Una veduta delle barche ormeggiate nel porto turistico di Ostia (Ansa)

Roma, 29 luglio 2015 - I finanzieri del Comando provinciale di Roma stanno eseguendo quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei componenti di un'associazione criminale che fa capo a Mauro Balini, noto imprenditore operante nel settore turistico ed immobiliare, e presidente del Porto Turistico di Roma. In corso il sequestro di beni, tra cui posti barca, parcheggi, strutture amministrative, commerciali e aree portuali, all'interno del Porto Turistico di Roma, del valore commerciale complessivo di oltre 400 milioni di euro

Il procuratore aggiunto Nello ROssi, illustrando l'operazione che ha portato al sequestro del Porto, ha fatto sapere che "Continuerà a funzionare normalmente poiché il Tribunale ha nominato due amministratori di grande esperienza che nonostante il sequestro svolgeranno tutte le attività e quindi non ci sarà alcun e effetto paralizzante". L'arresto di quattro persone, Marco Balini, Edoardo Sodano, Sergio Capograssi e Massimo Amicucci, è scattato per un'ipotesi di bancarotta fraudolentaL'indagine ha preso il via nel 2013 dopo la denuncia presentata dalla banca tedesca P.B.B. che dopo aver prestato 20 milioni di euro alla società Ati srl, che gestiva il porto turistico di Roma, aveva segnalato una serie di reati fallimentari. Da qui i finanzieri, coordinati dal pubblico ministero Alberto Galanti della procura di Roma, sono risaliti a una serie di distrazioni di fondi e beni della società Ati che avevano creato un passivo fittizio di 155 milioni di euro. La somma si riferiva a un debito nei confronti di creditori della società e dell'erario. La Guardia di finanza, guidata dal colonnello Cosimo Di Gesù, ha scoperto che fin dal 2005 la società Ati era stata spogliata di asset per un totale di 220 milioni di euro. "Secondo quanto è emerso dalle indagini - ha specificato Rossi - si è verificato uno svuotamento della società Ati che gestiva il porto turistico di Roma a favore dell'imprenditore Balini e di una serie di società che sono risultate tutte a lui riconducibili".