{{IMG_SX}}Rovigo, 1 febbraio 2008 - Un sito internet che illudeva persone in difficoltà economiche: secondo i gestori si poteva facilmente accedere a dei finanziamenti. In realta' i soldi promessi non arrivavano mai, mentre veniva invece regolarmente incassato il pagamento di 250 euro per accendere la pratica e questo sistema fruttava ogni mese 40 mila euro.

 

La squadra mobile di Rovigo ha eseguito questa mattina cinque ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari firmate dal Gip del tribunale di Rovigo Carlo Negri, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Antonia Pavan. L'accusa e' di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata e continuata. Agli arresti domiciliari sono finiti G. P., 59 anni, F.P., 32 anni e S.V.36 anni, di Mirabello; G. R., 50 anni, di Rovigo, e F. R., 30 anni, di Matera. Tutti incensurati.

 

Secondo gli investigatori, l' attivita' andava avanti da circa una decina d'anni, con un guadagno annuale calcolato attorno ai 500 mila euro e moltissime persone truffate. Le indagini erano partite un anno fa grazie alla polizia postale rodigina che aveva ricevuto una segnalazione da un'associazione anti-usura sull'attivita' anomala della finanziaria Italfidi srl con sede a Rovigo. Chi si rivolgeva a questa societa' era convinto di avere la possibilita' di accedere a prestiti, in realta' i cinque incriminati accettavano solo i 250 euro richiesti per il mandato poi sparivano.