{{IMG_SX}}Rovigo, 30 aprile 2009 - Via libera alla riconversione a carbone della centrale Enel di Polesine Camerini. A quattro anni dalla prima richiesta dell’Enel, la commissione per la Valutazione di impatto ambientale (Via) ha dato ieri parere favorevole, con fascicolo di 63 pagine, sul progetto di riconversione della centrale dall’alimentazione a olio pesante a quella a carbone pulito. Il sì della commissione Via arriva accompagnato da 41 prescrizioni che, da alcune indiscrezioni, paiono essere state giudicate da Enel assolutamente superabili.


Dal punto di vista ambientale, spiega il Ministero, con la riconversione si ottiene una sostanziale riduzione delle emissioni rispetto al passato. Dal punto di vista economico ci sarà un vantaggio per la bolletta energetica visto che il carbone pulito costa meno degli idrocarburi.
A giorni il decreto di compatibilità ambientale sarà firmato dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Quindi si attenderà il decreto del ministero dello Sviluppo, che dovrebbe arrivare tra due mesi circa, e sarà convocata la conferenza dei servizi, tavolo che riunisce vari enti e istituzioni, tra cui Comune e Regione. In quella sede saranno affrontate le problematiche legate soprattutto a logistica, trasporti e mobilità. Alla fine il cantiere dovrebbe poter aprire entro la fine dell’anno.


La notizia dell’ok arrivato dalla commissione Via è stata accolta con un grido di vittoria da parte del ‘comitato del sì’. Ossia da tutti coloro, dal comune di Porto Tolle, ai sindacati, ai lavoratori, che hanno atteso, per anni, questa svolta.
Soddisfazione è stata espressa dal Comitato d’Azione dei Lavoratori della centrale polesana: "Aspettavamo questo risultato da 4 anni e finalmente è arrivato proprio nel momento di maggior crisi per l’economia del Polesine — commenta il portavoce del Comitato, Maurizio Ferro — Con il cantiere in apertura nei prossimi mesi, le imprese del Polesine e i tanti lavoratori che saranno coinvolti nelle opere potranno scrivere la parola ‘fine’ a questa crisi, che fino ad oggi ha messo in cassa integrazione e in mobilità oltre 3mila persone. Dopo aver espresso un commento critico al ‘muro' degli ambientalisti e ricordato i vari interventi della magistratura sul caso Porto Tolle, i lavoratori indicano di vivere «questo momento come la migliore risposta alla crisi economica".


Sorride anche l’ad di Enel, Fulvio Conti: "Ringrazio il ministro Prestigiacomo, per la passione che ha messo in questo progetto. A Porto Tolle — ha aggiunto — tutte le migliori tecnologie saranno disponibili incluso, e questo ce lo riconosce anche l’Europa, il primo impianto industriale di cattura e sequestro della Co2". Secondo il sindaco di Porto Tolle, Silvano Finotti, "ora è il momento di fare squadra». «Sono felice — ha detto — di una decisione che abbiamo atteso a lungo ma che finalmente è arrivata dopo una discussione seria ed approfondita".
"Con la conversione della centrale adesso più vicina — conclude il sindaco di Porto Tolle — non c’è in campo soltanto la partita delle commesse locali per le imprese del Polesine: amministrazioni e associazioni di categoria saranno impegnate a fare squadra, per definire le ricadute economiche per il Polesine anche in termini di abbattimento dei costi energetici per le famiglie, e partendo dai risultati raggiunti in questi anni dalle attività del territorio".


"Mi riferisco — precisa il sindaco Finotti — all’agricoltura, alla pesca e al turismo, che attraverso le risorse del progetto Enel possono puntare a nuovi obiettivi e sinergie, e trovare il consenso alla futura centrale attraverso le solide garanzie della certificazione Emas e dell’Osservatorio ambientale, per la tutela del Delta". Soddisfatto anche Fabrizio Rossi, presidente di Unindustria: "Continueremo il dialogo ed il confronto operativo con Enel per gestire assieme questa importante operazione per la nostra provincia, e garantire una massimizzazione delle ricadute economiche e sociali sul territorio".