Trema la clinica degli orrori: altri otto dipendenti sott’inchiesta

Aperto un fascicolo bis. Già dieci operatori erano finiti agli arresti domiciliari. E intanto c’è chi chiede di andare in ferie

Istituti Polesani, i maltrattamenti nella clinica lager

Istituti Polesani, i maltrattamenti nella clinica lager

Ficarolo (Rovigo), 20 agosto 2014 - A FICAROLO si allarga l’inchiesta. Il sostituto procuratore Monica Bombana, che coordina le indagini che hanno già portato all’arresti di 10 dipendenti degli Istituti Polesani, ha aperto in questi giorni un fascicolo bis a carico degli altri 5 indagati a piede libero per i maltrattamenti compiuti all’interno della clinica lager. A questi si sono aggiunti altri 3 nuovi nomi, due operatori e un infermiere che avrebbero partecipato alle violenze messe in atto nei confronti di alcuni pazienti ricoverati nella struttura.

Tutti malati psichici di media ed alta intensità e bisognosi di cure ed assistenza completa. Ma tra i 10 finiti in manette il 21 giugno scorso, fra chi si trovava agli arresti domiciliari c’è chi, in questi giorni, ha fatto tramite i propri legali delle richieste ‘particolari’. Uno di loro ha infatti chiesto che gli venisse concessa l’autorizzazione per lavorare in campagna durante il perido estivo, mentre un altro arrestato ha chiesto di poter andare alcuni giorni in vacanza. Tanto per ‘staccare un po’ la spina’ dallo stress dell’inchiesta a suo carico. Permesso che gli è stato negato all’istante dal gip Alessandra Martinelli poichè «le ferie sono costituzionalmente garantite a chi esercità attività lavorativa e non a chi si trova i uno stato di detenzione». Il siciliano Triberio Muriana, attualmente agli arresti presso la residenza di parenti a Rosolini (Siracusa) ha invece chiesto la revoca dei domiciliari. Più volte anche gli altri arrestati hanno inoltrato, tramite i propri legali, la medesima richiesta che è stata negata.

Dopo il blitz condotto a giugno dalla squadra mobile di Rovigo nella struttura sanitaria assistenziale “Istituti Polesani” le misure cautelari disposte dal gip del Tribunale di Rovigo erano scattate per Candida Visentini, 47 anni, nata a Ferrara e residente a Fiesso; Lisa Simonetti, 32, nata Badia Polesine residente a Ficarolo; Lorena Cannizzaro, 25, nata a Messina residente a Ficarolo; Elena Chieregato, 34, nata Lendinara residente a Ficarolo; Marisa Visentin, 55, nata a Megliadino San Vitale residente a Ficarolo; Orazio Triberio Muriana, 30, nato a Modica residente a Ficarolo; Monica Soriani, 47, nata a Trecenta residente a Ficarolo; Daria Furini, 36, di Trecenta; Gianni Balzan, 41, nato a Trecenta residente a Ficarolo; Tiziano Gaio, 62, di Ficarolo (è il medico). Erano stati successivamente indagati, senza misure a carico, Kleo Roberval Pagnan, 32, brasiliano residente a Badia Polesine; Sara Bulgarelli, 33, Ficarolo; Giovanna Bianchi, 56, Ficarolo; Vanna Ghirotto, 39, Badia Polesine; Luca Ghedini, 49, di Occhiobello.  L’operazione, denominata “San Luigi”, ha preso il via dopo la denuncia presentata lo scorso anno da alcuni familiari delle vittime, che avevano notato lividi ed ecchimosi sul corpo dei loro parenti ospiti nella struttura.