Foto di repertorio (Germogli)
Rovigo, 4 maggio 2016 - La tecnica variava spesso, ma si basava sempre sul sesso: sedurre, toccare, ingannare e in alcuni casi minacciare anziani per poi derubarli di cifre dai 20 ai mille euro. Protagoniste del piano nonché del processo iniziato ieri in Tribunale per furto, truffa e rapina, due giovani nigeriane, B. I., 31 anni, e secondo gli inquirenti la ‘mente’ della banda, e la sua complice, J. O., 27 anni. Le due in varie occasioni avrebbero preso di mira gli anziani del capoluogo polesano, tra il 2009 e il 2010.
Un 78enne era stato invitato a casa, palpeggiato, toccato tra le gambe e, mentre una delle due giovani nigeriane si spogliava, derubato di tutta la pensione, per un totale di mille euro. Un altro, dopo aver consumato un rapporto a casa di una delle due, aveva subito il furto di 700 euro. O meglio, una rapina: scoperta, la giovane lo avrebbe minacciato col coltello. A un altro anziano la nigeriana 31enne avrebbe invece chiesto 100 euro, minacciando altrimenti una denuncia di violenza sessuale. In quel caso però, la vittima non si era persa d’animo e aveva allertato i carabinieri, facendo scappare la donna.
Proprio i militari erano riusciti, al termine delle indagini, ad identificare le due stranieri e ad attribuire loro almeno 5 episodi. Non mancano le truffe: in un altro caso, una delle due donne si sarebbe spogliata in strada, attirando un anziano e dopo essersi fatta consegnare un ‘anticipo’ sulla prestazione, sarebbe scappata. Infine, la 31enne avrebbe e chiesto un passaggio e un prestito da 20 euro a una persona al supermercato, dicendo di avere lasciato il portafogli a casa e di non potere pagare la spesa. Si sarebbe quindi fatta accompagnare a casa e, una volta qui, invece di riconsegnare la somma avrebbe ancora una volta preso il coltello, minacciando di morte e denuncia l’anziano.