Sorpasso col fiato sospeso, motociclista si schianta

Portato in elisoccorso all’ospedale di Padova, paura in pista la manovra all’autodromo di Adria

Un ferito viene portato via in ambulanza (foto archivio)

Un ferito viene portato via in ambulanza (foto archivio)

Rovigo, 19 agosto 2014 - Sono cose che accadono sui circuiti in cui si viaggia ad alte velocità, proprio per dare gas a quei bolidi su due ruote. Così a volte succede che qualcuno finisca per restare coinvolto in qualche incidente. E’ accaduto domenica scorsa all’autodromno di Adria, quando un motociclista a bordo della sua Yamaha mentre voleva superare una moto che viaggiava più lentamente, ha urtato accidentalmente contro il cordolo della pista finendo contro l’Honda che voleva sorpassare. Ad avere la peggio è stato il centauro che era a bordo della Yamaha.

Questi, a causa delle ferite riportate, è stato trasportato in elisoccorso all’ospedale di Padova, ma le sue condizioni non sembrano essere preoccupanti. Tuttavia bisognerà attendere i primi giorni perché i medici possano sciogliere la prognosi.Non è la prima volta che sul circuito di Adria accadono incidenti simili. Il 21 agosto del 2013 ci scappò pure il morto, perse la vita Danny Trevisan, 29 anni di Este. Quel giorno il ragazzo morì dopo aver tamponato un altro motociclista - M. Z., 22 anni di Favaro (Venezia) - che stava rallentando e aveva dato segnale ai piloti della sua velocità, alzando un braccio come da convenzione. Il veneziano, però, era finito indagato per omicidio. La perizia chiesta dal pubblico ministero Sabrina Duò l’ha però scagionato. Secondo il consulente, nulla nella condotta del 22enne (che precedeva Trevisan) in pista avrebbe innescato la carambola mortale per il pilota che sarebbe arrivato da dietro. Tutto era successo intorno alle 11,40, nel rettilineo che unisce la curva 2 alla 3. A quell’ora c’erano una trentina di moto in pista. Poi il 22enne aveva alzato il braccio sinistro, segnale che indica un rallentamento della velocità, ben ripreso dalle telecamere del circuito. Trevisan aveva tentato una frenata che però gli fece perdere il controllo della moto. La Kawasaki su cui viaggiava si era messa di traverso e lui era rimasto schiacciato tra la sua moto e la Yamaha del pilota che lo precedeva.

Nel 2008 invece sempre sul circuito di Cavanella Po, un modenese rimase coinvolto in un grave incidente mentre correva in sella alla sua Ducati 1000. Il motociclista, D.P. di 30 anni, uscendo da una curva ha perso il controllo del potente mezzo finendo col battere la testa sull’asfalto. La macchina dei soccorsi si è messa in moto immediatamente e il forte trauma cranico riportato è apparso subito serio. Proprio per questo i sanitari hanno disposto il trasferimento del giovane in elisoccorso all’ospedale di Padova.