Bombolette nella borsetta: le donne hanno paura

Due aggressioni, vendite boom di spray urticante

Una gazzella dei carabinieri

Una gazzella dei carabinieri

Rovigo, 19 settembre 2014 - Rovigo non è più una cittadina sicura. E a sentirsi in pericolo sono soprattutto le donne. Molte di loro nell’ultimo periodo, sono state vittima di aggressioni, anche in pieno giorno. Tra le zone più a rischio, la stazione ferroviaria e la galleria Rhodigium. A conferma di ciò, un dato. Negli ultimi mesi sono state vendute in città un numero considerevole di bombolette spray per l’autodifesa. «Solo sei mesi fa, ne vendevo sì e no, una al mese — racconta Pierpaolo, titolare del negozio ‘Non solo divise’ —, ma dopo gli ultimi casi di cronaca, ogni 15 giorni finisco le scorte». A comprare le bombolette che erogano una sostanza al peperoncino, utile per allontanare i possibili aggressori, sono le donne di ogni età.

Dalle anziane alle ragazzine. Tutte scelgono di mettersi in borsetta lo spray, prima di una passeggiata o anche di una biciclettata lungo la pista ciclabile che affianca l’Adigetto. «Vanno molto anche gli erogatori pensati per chi pratica sport — spiega il commerciante —. Si legano all’interno della mano, mentre si pratica un’attività sportiva. E nel caso in cui un malintenzionato si avvicini, in un attimo ci si può difendere». «Non esiste più un posto della città dove ci si può sentire sicuri — spiega Anna, impiegata in un ufficio commerciale del centro —, di sera i marciapiedi si riempiono di stranieri, intenti a bere birra, fino a tarda notte. E di giorno poi, è il turno degli zingari che chiedono l’elemosina, in modo molto insistente». «Anche a Rovigo ormai passeggio tenendomi stretta la borsa — confessa Romina, studentessa universitaria —, prima lo facevo solo quando arrivavo a Bologna o Padova. Mi sentivo fortunata a scendere dal treno alla sera e poter passeggiare nella mia città finalmente senza timore di essere vittima di furti o aggressioni. Ora però non è più così». E aggiunge: «Anch’io in borsetta ho la bomboletta per difendermi». Durante i giorni di mercato, ad essere prese di mira dai borseggiatori sono soprattutto le anziane. «Mi hanno sfilato il portafoglio dalla borsa mentre guardavo una bancarella —, ricorda Gina, 70enne di Boara —. Non mi sono accorta di nulla. Probabilemente sono stati degli zingari. Ce ne sono moltissimi durante le giornate di mercato, soprattutto nell’ultimo periodo». La sicurezza ormai è un tasto violente anche per il capoluogo Polesano.