Brancalion nel tritacarne: “Io, vittima di pregiudizi”

Sospeso per una presunta lite con un ragazzo

Antonio Brancalion (foto Donzelli)

Antonio Brancalion (foto Donzelli)

Rovigo, 25 aprile 2015 - Antonio Brancalion nel bene e nel male è sempre al centro delle cronache. Prima grazie ai titoli vinti con la boxe, poi per colpa di qualche grana con la giustizia. Negli ultimi tempi sembrava aver trovato la sua strada insegnando la nobile arte in una palestra cittadina per la Rhodigium boxe.

Poi lo scorso fine settimana è finito di nuovo nel mirino per un oscuro episodio avvenuto in pieno Corso del popolo alle 2 di notte fuori dal bar Cogheto, dove un tizio (forse gay) si sarebbe preso un cazzotto in faccia dall’ex pugile. Usiamo il condizionale in quanto non è chiaro quanto è accaduto, non c’è alcuna denuncia e le versioni sono diverse. Tuttavia la notizia è apparsa su alcuni organi di stampa e a scopo precauzionale la Rhodigium boxe, attraverso l’avvocato Federico Donegatti, ha deciso di sospendere dall’insegnamento Brancalion.

Quest’ultimo, sentendosi preso di mira e non riuscendo a comprendere le motivazioni di un tale provvedimento, ha deciso di inviare una lettera ai giornali nella quale esprime tutte le sue perplessità all’avvocato Donegatti: «La decisione di sospendermi dall’attività di istruttore – dice Brancalion – mi sembra veramente fuori luogo dal momento che, come tutti sanno, nel nostro Paese vale il principio della presunzione di innocenza. Mi sorprende pertanto che un avvocato, che dovrebbe essere il primo a far rispettare tale principio, abbia deciso di comunicare alla stampa una decisione che va contro tale principio. Non c’è nessuna sentenza o provvedimento del tribunale di Rovigo nei miei confronti, né tantomeno al momento alcuna denuncia. Ritengo quindi ingiusta la decisione adottata senza neppure avermi previamente convocato per ascoltare quanto io ho da dire. Ritengo ancora più ingiusto l’aver comunicato tale decisone alla Stampa. Si renderà certamente conto, gentile avvocato, che il comunicato stampa di sospensione mi ha danneggiato ancor più della sospensione stessa».

Puntuale è arrivata la risposta dell’avvocato Donegatti che con uno stile d’altri tempi, in sostanza se ne lava le mani, lasciando la patata bollente alla Federazione boxe. «Atteso che – risponde Donegatti a Brancalion – la federazione italiana pugilistica si è interessata alla sua posizione ed al fatto specifico, siamo in attesa di essere “illuminati” dalla Fip del Veneto e da quella Nazionale. Sarà mia cura renderla edotta non appena Rhodigium boxe riceverà le determinazioni della Fip a tal riguardo».

Ma a questo punto se qualche giornale non avesse parlato della vicenda ci chiediamo, il pugile sarebbe stato sospeso dalla sua attività di istruttore? Crediamo di no. Allora quella di Brancalion la possiamo considerare una condanna mediatica, eccessiva, se pensiamo che di recente tre rugbisti della Femi Cz sono stati rinviati a giudizio per rissa e, a quanto ci risulta, la società non ha preso alcun provvedimento nei loro confronti.

r. r.