L'ordine del sindaco: "Sparate alle nutrie"

Bagnolo di Po, ritirato il ricorso al Tar. Gli animali stanno distruggendo gli argini dei canali

Scatta la caccia alla nutria

Scatta la caccia alla nutria

Bagnolo di Po (Rovigo), 13 giugno 2015 - Pietro Caberletti, sindaco di Bagnolo di Po, può aprire ufficialmente la battaglia alle nutrie sul territorio del suo comune. L’ordinanza emessa nel marzo di quest’anno, che prevedeva l’abbattimento e lo smaltimento delle carcasse degli animali morti, attraverso il ricorso al Tar era stata messa in discussione da Daniela Gasperini, presidente dell’associazione ‘Vittime della Caccia’, mercoledì scorso la stessa Gasperini ha ritirato il ricorso e adesso Caberletti può legittimamente cantare vittoria: «L’ordinanza rimane valida, hanno capito tutti il senso del provvedimento, questi animali stanno davvero distruggendo gli argini soprattutto, ma in generale un po’ tutto quello che entra nel loro ambito d’azione. Sono soddisfatto, le nutrie presenti nel nostro territorio sono davvero troppe, bisogna fare qualcosa per arginare la loro presenza e la loro conseguente riproduzione, non se ne può più. Stanno distruggendo gli argini di scoli e canali e si riproducono praticamente durante tutto l’anno al ritmo medio di cinque cuccioli alla volta, sono un disastro per l’agricoltura e un pericolo per la sicurezza idraulica, spesso anche i consorzi di bonifica vanno in difficoltà a causa del lavoro, se così possiamo chiamarlo, di questi animali».

Una battaglia che evidentemente Caberletti non può combattere da solo, questo il sindaco di Bagnolo lo sa perfetamente: «Abbiamo contattato la Coldiretti e ci ha assicurato il sostegno, in questa fase organizzeremo le attività sotto il profilo operativo per fare in modo che i cacciatori impegnati possano agire nella massima tranquillità». Contattato anche dalla Provincia di Rovigo, l’iniziativa del sindaco di Bagnolo di Po adesso può trasformarsi in un progetto pilota per tutti i comuni polesani: «E’ quello che mi auguro, per ora siamo l’unico comune ad aver fatto qualcosa di concreto per tentare di limitare il numero di questi animali, mi auguro che qualcuno possa seguire l’esempio, da soli affrontiamo il problema a Bagnolo di Po ma è evidente che l’emergenza è da affrontare nella totalità del territorio della provincia di Rovigo». In campo alla caccia della nutria, è proprio il caso di dirlo, adesso scendono i cacciatori durante la normale attività, i proprietari di fondi e i cosiddetti ‘selettori’, a Bagnolo di Po inizia la guerra, riteniamo ragionevolmente probabile che molti sindaci, nei prossimi mesi, si accoderanno.