Polpette avvelenate in via Bezzecca: muore tra gli spasmi un pastore tedesco

Un altro caso di decesso dopo quelli registrati tra Grignano e Villamarzana

Un cane mentre dorme (foto Ansa)

Un cane mentre dorme (foto Ansa)

Rovigo, 7 luglio 2014. Un altro caso di sospetto avvelenamento di un cane, a Rovigo. Questa volta è successo in via Bezzecca, tra Granzette e Boara Polesine, ai danni di un pastore tedesco di proprietà di una donna, che non ha potuto far altro che vedere il proprio animale morirle tra le braccia. E’ successo sabato: il cane, che stava come sempre giocando nel giardino di casa, ha iniziato a stare male, con i tipici sintomi da avvelenamento, come tremori, salivazione abbondante, estrema fatica nei movimenti. La donna, sconvolta, ha chiamato il proprio veterinario di fiducia, ma anche se intervenuto sul posto non ha potuto far altro che constatare il decesso.

La proprietaria del magnifico esemplare barbaramente ucciso, però, è intenzionata a fare luce sulla vicenda: ha sporto denuncia alla polizia e ha chiesto che venga effettuata l’autopsia sull’animale, in modo da accertare la causa del decesso. Solo accertando la presenza di veleno in questo modo, infatti, possono intervenire tutte le autorità sanitarie come prevede la stessa legge italiana, e si può chiedere anche una bonifica del territorio agli operatori comunali.

Il precedente

Nelle scorse settimane, si era verificata una "strana" moria di cani avvelenati nella zona di Grignano e Villamarzana. Quasi una decina i cani deceduti per avvelenamento, al punto da far aprire un fascicolo in procura a carico di ignoti. Inizialmente si pensò a delle polpette killer, lanciate nei giardini da malintenzionati. Ma dai risultati delle autopsie risulta che a far morire delle povere bestiole tra spasmi e dolori, sono state delle esche topicida, lumachicida e contro le nutrie posizionate lungo gli argini tra Villamarzana ed Arquè Polesine, posizionate là probabilmente da qualche agricoltore locale, preoccupato per il proprio raccolto. Lo rivelano le analisi ottenute dalle prime autopsie effettuate sui cani deceduti nei mesi scorsi, almeno tre, tutti per lo stesso motivo. E a supporto di questi risultati, anche le testimonianze dei padroni dei cani: tutti avevano portato qualche ora prima il proprio cane a passeggiare lungo gli argini del Canalbianco e dello scolo Valdente. L’inchiesta, aperta dalla Procura di Rovigo sulla moria di cani per avvelenamento in quella zona, quindi, prosegue a carico di ignoti. Si cerca di fare luce su eventuali responsabilità a carico di agricoltori o cittadini che abbiano gettato a terra, volontariamente o meno, bocconi avvelenati.

Caterina Zanirato