Commenda, le ronde del sindaco

Bergamin: "Da solo in auto armato di cellulare"

Rovigo, il sindaco Massimo Bergamin (Foto Donzelli)

Rovigo, il sindaco Massimo Bergamin (Foto Donzelli)

Rovigo, 27 novembre 2015 - Seduto in auto con il cellulare a portata di mano il primo cittadino di notte sorveglia la sua città. Massimo Bergamin, da qualche tempo, ha deciso di vigilare personalmente sulla città che lo ha eletto sindaco. Così la sera, prima di andare a casa, sale in macchina e inizia la ronda. «Chiaro, non giro per Rovigo tutte le notti – spiega il primo cittadino –, ma spesso quando mangio fuori casa, prima di rientrare, faccio un giro in macchina per controllare le zone che appaiono nelle cronache locali perché protagoniste di spiacevoli atti di criminalità. Lo faccio tenendo vicino il cellulare per poter avvisare le forze dell’ordine qualora mi accorgessi di movimenti sospetti».

In seguito alla forte ondata di furti che sta colpendo la città, il sindaco si è rivolto al prefetto chiedendo l’urgente convocazione di un tavolo sulla sicurezza. Ritorna a galla, dunque, il problema della carenza di personale in forza alla polizia municipale. Ridotta di ben 11 unità nel corso degli ultimi anni, la polizia locale oggi si trova con solo 36 agenti tenuti a sorvegliare la sicurezza di 52mila abitanti. Così, per il comandante Giovanni Tesoro, risulta impossibile organizzare più di due turni. Il che significa niente vigili urbani di notte. Questo non significa che la città non sia sorvegliata. È encomiabile infatti il lavoro delle forze dell’ordine che di notte pattugliano la città sempre pronti ad intervenire tempestivamente. «Per aiutare l’attività delle forze dell’ordine, che pur svolgendo un ottimo lavoro sono evidentemente troppo poche per vigilare su tutta la città – continua Massimo Bergamin –, sarebbe sicuramente necessario ampliare il sistema di videosorveglianza rendendolo più capillare».

Nel frattempo il primo cittadino ha intrapreso la sua personale battaglia alla criminalità con le ronde. «Il mio, ovviamente, non è un invito alla cittadinanza a organizzarsi per sorvegliare la città. Non è necessario girare di notte a controllare le strade per essere dei bravi cittadini. È compito di ognuno di noi fare presente le situazioni sospette alle forze dell’ordine, invece di voltarsi dall’altra parte, e lo si può fare in qualunque momento della giornata senza chiaramente sconfinare nel ‘procurato allarme’. In ogni caso credo che siano sempre meglio un paio di occhi vigili in più piuttosto che uno in meno».