Rovigo, 16 ottobre 2009 - La povertà bussa alla porta, con sempre maggiore insistenza in questi tempi di crisi. Ma non si tratta di una povertà misurata esclusivamente a livello economico: a pesare sulle spalle dei nuovi poveri è anche una miseria spirituale, dettata da una mancanza di relazioni e di autostima all’interno della società. La denuncia arriva insieme al report annuale elaborato dal Centro di ascolto della Caritas diocesana, presentato proprio in questi giorni alla popolazione. "L’emergenza più grande - ha spiegato il Vescovo della diocesi di Adria e Rovigo, Lucio Soravito de Franceschi - non è solamente la mancanza di una casa o di un lavoro, bensì la mancanza di relazioni. Ed è proprio sulla base di queste esigenze che stiamo lavorando per ridare dignità e voglia di vivere a molte persone in difficoltà".

 


Oltre 1200 le persone incontrate dal Centro di ascolto nel biennio 2007-2008, di cui il 62% donne e il 38% uomini: una percentuale in aumento per quanto riguarda il sesso maschile, cresciuto di molto rispetto all’anno scorso. "L’aumento degli uomini lo abbiamo interpretato come un segno della crisi economica - ha spiegato Alessandro Sovera, responsabile dell’osservatorio delle povertà e delle risorse - Persone che si rivolgono a noi prevalentemente per chiedere aiuti nel mondo del lavoro e nella ricerca di un alloggio".

 


Significativa anche la percentuale di italiani che si rivolgono al Centro di ascolto: nonostante il numero di stranieri sia nel complesso molto alto (76%, a fronte del 24% delle richieste inoltate dagli italiani), a far riflettere è il dato che indica l’Italia come la nazionalità più presente, seguita dalla Nigeria (13,26%), dal Marocco (12,92%), dalla Moldova (11,91%) e dalla Romania (10,40%).
La crescente richiesta di aiuto da parte di italiani, e da parte degli stranieri maschi, sembra per l’appunto essere collegata alla perdita di lavoro o alle richieste di credito per far fronte alla quotidianità. "Se nel 2007 erano molte donne a chiedere aiuto, anche in vece del marito o del compagno - si legge nel Report - nel 2008 sono gli uomini stessi a presentarsi in prima persona".
Moltissime le attività offerte alla comunità: in primo luogo i servizi rivolti al mondo femminile, utili come punto di appoggio per tutte quelle donne che si trovano in uno stato di disagio, o che hanno vissuto situazioni di marginalità e sfruttamento.

 


A ciò si aggiungono
i corsi ‘Vivere in Italia’, finalizzati non solo all’insegnamento della lingua italiana, ma utili a fornire nozioni relative al nostro paese, per capire come muoversi nella fitta rete delle istituzioni, per apprendere la Costituzione, e per farsi un’idea di quali siano i diritti e i doveri di ogni cittadino. Fra le varie attività si contano anche i servizi di orientamento al mondo del lavoro, il fondo di solidarietà per disoccupati e per persone in stato di bisogno e il servizio di microcredito, rivolto a tutti coloro che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario ordinario. "La richiesta di microcredito è in costante ascesa - si legge nel Report - il cui volume nel 2009 è addirittura raddoppiato".
"La Caritas - ha aggiunto il Vescovo - sta promuovendo una nuova forma di carità, finalizzata a creare un contesto sociale e culturale diverso, capace di promuovere le politiche sociali. La gente non ha bisogno solamente di un’elemosina materiale - ha concluso - ma ha bisogno di riacquistare la consapevolezza di essere delle persone con una propria dignità".
 

di Lucia Bellinello