Rovigo, 28 aprile 2010. Avete al polso un orologio Rolex o un Patek Philippe? Bene, per sapere se siete in possesso di una patacca o di un bene autentico, fatelo vedere almeno una volta a Erminio Ravagnani detto «Lele» da Ceneselli. Con in mano la sua perizia, avete la garanzia di essere in possesso di un oggetto di valore al 100%.

Forse non tutti sanno che in Polesine esiste uno dei massimi esperti al mondo di orologi rari e particolari, capace di spiegare le differenze tra le varie qualità e come queste influenzino il prezzo.

Autore anche di libri preziosi, sempre in giro per il mondo a caccia di rarità, Ravagnani è un vero e proprio guru della professione.

Alla sua esperienza hanno fatto ricorso tanti nomi famosi della politica, dell’imprenditoria, dello sport e dello spettacolo come Raul Gardini, Renè Arnoux, Arrigo Sacchi, Giulio Andreotti, Vittorio ed Alessandro Gassman, Antonio Cabrini, Alessando Altobelli, Karl Heinz Rummenigge. Solo per citarne alcuni.

E non è raro incontrare qualche personaggio famoso in piazza Marconi a Ceneselli, dove tiene un piccolo negozio.

Come quella volta in cui venne Stefano Casiraghi per acquistare un Rolex e il suo autista rimase tutto il giorno a parlare col titolare del vicino bar Avis, che proprio non ci voleva credere che lì a pochi metri c’era il marito della principessa di Monaco.

Sì perchè «Lele» ne vende anche di orologi. E se prendi appuntamento è capace di srotolarti sopra la sua scrivania piena di scartoffie un patrimonio da un milione di euro fatto di Patek Philippe «Rattrappante», «Nautilus», Rolex Daytona «Paul Newman», Rolex «Submariner» del ’77 in oro 18 carati, Rolex «Il padellone», Vacheron Constantin «Cioccolatone».

Roba da impazzire per qualsiasi collezionista e che lui (sia chiaro) non tiene abitualmente nel negozio ma in banca. Oggetti che in qualsiasi orologeria o oreficeria è difficile acquistare immediatamente e che, solo per vederli, prima ti perquisiscono poi ti portano nel caveau e ti mostrano l’oggetto sopra un cuscino rosso.

Ma da «Lele» no, perchè lui è un personaggio fuori dall regole e dagli schemi. Del resto basta farsi raccontare come è iniziata la sua storia.

«Era il 1977 e stavo a Cesenatico con mia moglie, eravamo in viaggio di nozze. Stavamo mangiando un gelato al «Nuovo fiore» quando mi avvicina Quinto Benini, il postino di Cesenatico. E mi lascia tre orologi Rolex da vendere. Io avevo 12 milioni di debiti e la casa da pagare e allora mi sono messo a lavorare».

Così comincia ad andare in giro per i vari mercatini dell’antiquariato. A Sarzana si mette a vendere Rolex in mezzo alla strada accanto ad altri ambulanti.

«Il mio primo acquirente è stato Jerry Lewis che era in quegli anni in vacanza in Italia». Ma per vendere nei mercatini bisognava aver la licenza, altrimenti rischiava di prendere la multa, come quella volta ad Arezzo dove chiese al sindaco «una licenza temporanea, perché non era poi sicuro di fare questo mestiere per tutta la vita».

Sapete chi era il sindaco? Licio Gelli. «Ho ancora il suo documento firmato», racconta divertito. Ora Lele continua ad andare in giro per il mondo (oltre 300 viaggi transoceanici in 20 anni) per comprare, vendere, o fare perizie su orologi preziosi.

«L’orologio è per me una passione ed un’ottima forma di investimento. Ai clienti che vengono da me dico sempre questa frase: caro mio, lei stia pur sicuro che finirà i soldi mentre io di orologi ne avrò sempre».