Rovigo, 4 gennaio 2011 - L’appuntamento con i saldi è il 6 gennaio. Ma la Befana ha già scelto a chi portare il carbone e a chi doni. Ore 16 e 30, ieri, alla ‘Fattoria’: parcheggio zeppo di auto, centro commerciale sold out e negozi pieni. Stessa ora, 16.30, stesso giorno, in Corso del Popolo: poche auto, due o tre passanti, negozi vuoti.

La foto dei saldi, per giovedì 6 gennaio a meno di repentini quanto improbabili cambiamenti, è già stata scattata.
Il giorno della Befana, come nel resto del Veneto, partono i saldi. L’apertura festiva sarà consentita sia in centro, in cui in deroga i negozi possono aprire tutte le domeniche, sia al centro commerciale di Borsea. Con replica domenica 9 gennaio quando l’apertura sarà permessa anche all’Aliper di Granzette. Aperture pressocché ininterrotte, dunque, per un inizio 2011 in cui i commercianti continuano a combattere lo spettro della crisi. Ma che a Rovigo porteranno alla luce, ancora una volta, il problema di un centro che non riesce a tenere il passo con la concorrenza dei centri commerciali. E che lentamente sta declinando.

«Prevedere se e quanto spenderanno i rodigini? Non abbiamo statistiche al riguardo», dice Vitaliano Bressanin, presidente di Confesercenti. Così, mentre per gran parte del Nord le associazioni di categoria hanno tracciato un quadro delle previsioni di spesa che fissa una media di circa 150 euro ad individuo e circa 450 euro a famiglia, nel capoluogo polesano non si azzardano stime di sorta. «Siamo speranzosi — prosegue Bressanin — ma dobbiamo fare i conti con un anno pesante. I saldi sono importanti. Ma quale è la disponibilità effettiva degli acquirenti.

Due fattori negativi potrebbero influire: quello reale, delle tante famiglie che non arrivano a fine mese, e quello psicologico, di chi i soldi ce li ha ma è prudente vista la congiuntura economica. E poi — conclude Bressanin — dobbiamo ancora calcolare gli effetti della chiusura del Corso del Popolo sugli esercizi del centro». Il centro, ancora una volta, sembra essere la nota dolente per il commercio in città. Dove non bastano i cartelli con ‘vendite straordinarie’ o ‘ribassi’ per calamitare l’attenzione dei clienti. Del resto la corsa alle occasioni era già partita, anche in alcuni negozi della ‘Fattoria’ prima della data ufficiale.

«Le vendite con gli sconti, per il rinnovo locali, sono iniziate il 4 dicembre. E’ andata molto bene. Riapriremo a San Valentino con un negozio tutto rinnovato», dicono, soddisfatte, Alessandra Zeggio e Arianna Narsi del negozio Keshia. Sulle vetrine di una grande catena di distribuzione campeggia la scritta ‘Fiera del bianco’, gli sconto sono partiti giorni fa. E vanno dal 30 al 50 per cento. Insomma un anticipo di saldi.

Altri invece hanno già allestito la zonad el negozio dedicata ai saldi e che verà aperta giovedì. Come racconta Giulia, graziosa commessa del Tally WIejl che spiega. «E’ andata già bene per Natale e prima di Capodanno. Abbiamo venduto tanti accessori e vestiti per le feste. Ora ci prepariamo alla svendita».

E, a giudicare dalle statistiche saranno ancora i negozi di abbigliamento a farla da padrone, giovedì. La stima infatti è che il 50% delle spese sarà concentrato su articoli di abbigliamento, calzature e accessori.