Rovigo, 1 luglio 2011 - È SORDOMUTO dalla nascita, ma per l’Inps di Rovigo è miracolosamente guarito. A denunciare l’incredibile episodio è stata una famiglia di Pegolotte di Cona. Caterina e Florindo, moglie e marito, raccontano quello che è capitato al fratello di lei, Demetrio, che da qualche anno è ospite a villa Tamerici a Porto Viro, in un reparto specializzato nel seguire le persone con disabilità.

L’uomo è colpito da una tetraparesi, oltre che essere sordomuto. «Mio fratello è così dalla nascita – spiega Caterina, unica sorella e amministratrice di sostegno di Demetrio – e dal ‘94 riceve la pensione di invalidità, dopo la legge fatta per i sordomuti, percependo circa 500 euro con l’accompagnatoria». Ad ottobre del 2010 arriva la richiesta dell’Inps di Rovigo per una visita medica di verifica del suo stato di salute: «La chiamata – continua la sorella, mentre entra nel dettaglio di quanto accaduto – è avvenuta completamente a mia insaputa, non so per colpa di chi, ma è andato là senza di me, se lo avessi saputo lo avrei certamente accompagnato. L’Inps ha richiesto degli esami audiometrici e alla fine di maggio mi è arrivata la comunicazione che avevano revocato la pensione di mio fratello».

Demetrio è in grado di percepire rumori forti, ma non la frequenza del parlato: «Quando gli parli non sente quello che gli viene detto – spiega quindi Caterina -, emette dei suoni ma non articola alcuna parola».Inoltre, l’ente previdenziale ha anche chiesto la restituzione dei soldi dal mese di ottobre, quando è stata fatta la verifica, per un totale di 3600 euro circa: «Li stanno recuperando da maggio, con 50 euro al mese».

La verifica sarebbe scattata dopo il cambio di residenza dello stesso Demetrio, prima sotto Chioggia, alloggiando da tre anni a Porto Viro avrebbe ottenuto il cambio, facendo scattare gli accertamenti dell’Inps.
«Sono diversi anni che curo mio fratello – continua a raccontare Caterina, dalle cui parole è facile intuire il triste stato d’animo – i nostri genitori oramai sono morti. L’ho sempre accompagnato e non ci sono mai stati problemi di alcun genere, non capisco cosa sia successo proprio adesso».

Oltre al danno poi, anche la beffa. Se fino a maggio la retta per l’alloggio di Demetrio era di 1600 euro al mese, oltre ad aver perso la pensione di invalidità, la rata è salita addirittura a 2500 euro mensili, ed attualmente il Comune di Cona non integra le rette: «Dai 50 euro circa al giorno – continua preoccupata la sorella, spiegando i problemi con cui è costretta a convivere – si è passati a 75 euro, giustificando l’aumento con l’assunzione del personale nella struttura. Questo mese purtroppo io non sarò in grado di coprire la rata. Una famiglia normale non può pagare 2500 euro al mese, mi sono già rivolta al comune, ma i tempi saranno lunghi sino a settembre, dato che ci sono le ferie estive di mezzo».

Caterina ha nel frattempo già prenotato un’altra visita specialistica a Padova per il fratello, protagonista involontario di questa spiacevole ed incredibile situazione: «Voglio proprio vedere che miracolo è successo. Capisco i falsi invalidi, capisco tutto, mio marito fa l’autotrasportatore e c’è crisi nera per tutti i settori»; intanto il medico legale, nominato dal sindacato, ha già dato inizio alle indagini presso l’ente di previdenza per far chiarezza in questa assurda vicenda.