Rovigo, 7 luglio 2011 - A Porto Tolle si è tenuto un vertice organizzato dalla Cisl per parlare del futuro della centrale Enel e sulla mancata, almeno per il momento, riconversione a carbone dell'impianto che eviterebbe la perdita del lavoro per tanti dipendenti. Al convegno sono intervenuti il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e il segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni. Tanti gli argomenti che sono stati affrontati di politica e sviluppo nazionale dalla situazione economica alla Tav. 

Ciò che è emerso dall'incontro è che la centrale di Porto Tolle si avvia a diventare da ‘vecchia’ centrale elettrica ad autentico modello di industria 'verde' ad alto reddito, su cui pende la spada di Damocle dei ricorsi al Tar. Da tempo la centrale è al centro di un progetto di passaggio dall’olio combustibile, costoso e motivo di polemiche sul fronte ambientale, al carbone per diventare un polo energetico di valore Europeo considerato che le tecnologie applicabili sono quelle che l’Ue vorrebbe investite in sei siti chiave, tra cui compare lo stesso Porto Tolle, per ridurre l’emissione nell'atmosfera di anidride carbonica.

La riconversione è attualmente bloccata dal Consiglio di Stato che ha accolto un ricorso degli ambientalisti, con i lavori che dovevano partire in ottobre, potrebbe cominciare a trovare la strada della piena attuazione nel giugno 2012 grazie ad una serie di interventi legislativi che hanno visto fare squadra Governo e Regione Veneto con il placet di tutte le categorie economico-imprenditoriali.

Sulla centrale Raffaele Bonanni non ha dubbi: "La centrale a carbone non inquinerà. Ora era a gasolio, quindi quella carbone sarà molto più pulita di prima e soprattutto potrà darci energia diventando uno dei cuori pulsanti dell’economia italiana. Il Paese ha bisogno di energia a basso costo. La centrale è indispensabile - ha aggiunto - non solo per l’occupazione che dà ma anche per le prospettive che offre all’economia e per i costi bassi e per la mancanza di inquinamento. Non si può usare il metano - ha concluso - perché siamo già troppo dipendenti dagli idrocarburi e per di più da fonti a costante rischio di crisi politica".

L'impegno riguardo la situazione della centrale c'è stato, come afferma il presidente Zaia: "’C’e’ stato un forte asset tra regione e Governo su questa partita. L'azione congiunta, nostra e del governo, va nella direzione della riconversione della centrale da olio combustibile a carbone che significa la diminuzione dell’inquinamento con procedure che vanno nella direzione delle norme nazionali".

Luca Zaia ha aggiunto che è nell'interesse della Regione salvaguardare la salute dei cittadini: "Salute, trasporto pubblico, e occupazione sono per noi le priorità - ha detto Zaia - noi abbiamo responsabilità oggettiva nei confronti dei cittadini nel dare servizi. Ai disabili - ha proseguito - va garantito il trasporto. Del resto noi abbiamo investito più di altri e non vorremmo ritrovarci a tagliare quei servizi che i cittaidni hanno conosciuto ed è giusto che continuino ad avere". E aggiunge in merito ai tagli alle amministrazioni locali: "Noi ormai siamo come Rambo, ci disinfettiamo e cuciamo da soli la pelle, ma questi tagli devono essere sostenibili"