Rovigo, 30 dicembre 2011 - DIVIETO di utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici di qualsiasi genere nelle aree pubbliche del territorio del comune. Pena una sanzione di 150 euro. I sindaci di Castelmassa, Bergantino, Melara e Salara, alla vigilia del giorno clou dei fuochi d’artificio, Capodanno, firmano ordinanze antibotti. I primi cittadini dei quattro paesi, in alcuni dei quali si trovano grandi aziende di fuochi d’artificio come la Parente Fireworks di Melara, dicono no ai prodotti della loro terra.

Nella vicina Occhiobello, il primo cittadino Daniele Chiarioni è critico riguardo all’ordinanza. «Non mi sembra che, nel territorio, il fenomeno abbia una dimensione tale da predisporre un’ordinanza ad hoc — afferma —. Comunque, noi non abbiamo mai previsto misure analoghe: non ce n’è mai stato bisogno». Chiarioni riflette pure sul divieto: «Mi chiedo chi sarà in servizio, per esempio il 31 sera, per fare rispettare l’ordinanza». Il primo cittadino continua: «Lasciamo la gente libera di far esplodere qualche botto a Capodanno. Tanto più che ad Occhiobello, per fortuna, fino ad oggi non si sono mai verificati eccessi o incidenti».

Tra i primi cittadini dei comuni dell’Alto Polesine, a due passi da Castelmassa e Salara, c’è anche qualcun altro che ha deciso di non firmare l’ordinanza proposta dal comando della polizia locale: il sindaco di Ceneselli, Marco Trombini. «Ho letto diversi appelli, anche su internet contro i botti di Capodanno. In effetti possono essere pericolosi, anche se io ne ho sempre comprati parecchi». Il primo cittadino del paese dell’Alto Polesine analizza il fenomeno dei fuochi d’artificio, «una moda che ha avuto una proiezione negli ultimi anni. Chiaro che nelle piazze di grandi città può essere pericoloso ma a Ceneselli non si sono mai verificati incidenti. E poi i fuochi qua si comprano a Bergantino e Melara e non ci sono problemi. Poi, comunque, se i botti possono essere esplosi nelle aree private, il pericolo resta».


PUGNO DURO da parte dei vigili urbani di ‘Polesine Superiore’, guidati dal vice commissario Simone Pellegrinelli, impegnati in questi giorni in giri di perlustrazione, in particolare nei negozi dove vengono venduti i botti. Accanto ai controlli, gli agenti ricordano alcune raccomandazioni, in caso di accensione di botti consentiti dalla legge, in aree private: «sfruttare le zone isolate e comunque a debita distanza dalle persone, dagli animali e da materiali incendiabili o esplodenti; non affidare ai bambini prodotti che, anche se non siano espressamente a loro vietati, richiedano una certa perizia nel loro impiego o comportino comunque un sia pur minimo livello di pericolo».