Rovigo, 7 luglio 2012 - TRA LE PROVINCE da tagliare c’è anche quella di Rovigo. Nessun ragionamento sulla storia, sulla geomorfologia, sul fatto che oltre 100 mila polesani se non sono andatati dopo l’alluvione del ‘51. Nulla di tutto ciò che auspicava la presidente Tiziana Virgili. Questa volta il Governo sembra fare sul serio.

E giovedì, prima ancora che il consiglio dei ministri approvasse la spending review, Tiziana Virgili al Tg3 dichiarava di preferire Ferrara per l’eventuale accorpamento, nonostante sia una provincia della regione Emilia Romagna. «Abbiamo in comune tante cose, tra cui il parco del delta del P», ha detto la presidente polesana. Nessuna smentita dalla presidente della provincia di Ferrara Marcella Zappaterra (del Pd come Tiziana Virgili) che ieri, contattata in proposito ha dichiarato: «Mi ero sentita prima che facesse l’intervento in televisione con la presidente della provincia di Rovigo, noi saremmo d’accordo. In comune abbiamo il parco del delta, diverse affinità. Ma penso che la difficoltà insormontabile sarà il fatto che apparteniamo a due regioni diverse. Anche nelle bozze di decreto del precedente governo, l’estate scorsa, c’era il vincolo per gli accorpamenti dell’appartenenza alla stessa regione. E non penso che sarà superabile».

Possibilità di deroghe? «Non credo» risponde Zappaterra che alla domanda sulla posizione riguardo alla riconversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle senza esitare afferma che «la posizione di Ferrara è chiarissima e resta quella, contro il carbone, contro la riconversione». Se il feeling tra Virgili e Zappaterra riguardo al parco è anche sul futuro della centrale, ancora una volta il Pd provinciale si dimostra assente come partito nella presa di posizione su un tema così importante. Il presidente del consiglio provinciale Federico Frigato più volte si è detto contrario al carbone. Graziano Azzalin, consigliere regionale Pd, ha votato la modifica delle leggi sul parco per facilitare il processo di riconversione. Ieri contattato in proposito, il sindaco Pd di Porto Tolle, Silvano Finotti, ha detto: «Se cominciamo a discutere su quale provincia è meglio per Rovigo ci dividiamo. Noi non vogliamo Ferrara perché sono contro il carbone. Ma qui il ragionamento da fare è un altro, si taglia sempre la spesa degli enti locali e mai quella dello stato centrale».

MENTRE la spending review taglia il 20% dei dirigenti, 10% dei dipendenti, oltre alla provincia di Rovigo. All’albo pretorio di Palazzo Celio viene pubblicato un bando per l’assunzione di un dirigente a tempo indeterminato dell’area finanziaria. Se Monti fa un passo da una parte, la presidente Tiziana Virgili ne fa uno dalla parte opposta. Il primo le province le vuole tagliare e l’altra contro il decreto legge è ricorsa al tribunale. Se tra qualche mese l’ente sarà sparito, avremo un dirigente in più da ricollocare in altre strutture pubbliche. «La nostra dirigente non è di ruolo, è a tempo determinato, e di un capo della ragioneria da che mondo e mondo non si può star senza», dice la presidente. È Maria Chiara Bagatin a svolgere il ruolo di dirigente alla ragioneria ma a tempo determinato. Stando ai conti del Governo la provincia di Rovigo ha una scadenza molto più ravvicinata di quella del suo contratto. Oltre alla dirigente, e rischiare il posto in caso di sparizione dell’ente ci sono anche 4 ‘contratti atipici’. Secondo Tiziana Virgili la provincia di Rovigo ha già fatto la cura dimagrante: «Prima avevamo 9 dirigenti ora ne abbiamo 5». Bagatin veniva dal Comune e per passare in Provincia ha fatto un concorso per titoli ed esami ed ha preso il posto del dirigente precedente andato in pensione. Il compenso che prenderà se vincerà la selezione, che comunque è aperta a tutti, è quello da contratto nazionale con retribuzione di posizione e risultato.

Tommaso Moretto