Rovigo, 29 agosto 2012 - L'acqua è un bene comune, anche per gli amici dell’uomo a quattro zampe.
Gli esperti poi lo consigliano da sempre: per vincere il caldo, bevete. Per rispondere a questo bisogno estivo, i bar si candidano come oasi ideali per vincere la canicola.
Un bicchiere d’aranciata, una coppa gelato o magari un paio di birre. Ma se insieme agli stanchi pellegrini c’è anche il fido amico a 4 zampe, all’ordinazione segue spesso anche la richiesta di un po’ d’acqua per il peloso animale. Per far fronte alle necessità dei migliori amici dell’uomo, si stanno così moltiplicando i cosiddetti “dog bar”, ciotole con acqua per il cane al guinzaglio del cliente.

MA NON TUTTI gli esercenti sono così attrezzati e quindi c’è chi si arrangia all’occorrenza: un bicchiere, una ciotola per il gelato o un piattino tutti da riempire con fresca acqua.
E questo è proprio quello che non è successo ieri alla signora Cristiana e al suo cane. Passeggiando in un’assolata giornata di fine agosto nel centro di Rovigo, decide di fermarsi a far colazione nel solito bar di Corso del Popolo. Si siede, ordina e si gode il relax nella tranquilla città assieme alla sua Bella, un labrador di cinque anni.

LA SORPRESA, però, arriva al momento di chiedere la solita acqua per il cane. «Niente da fare, da oggi questo servizio non c’è più». Ma come? Fino a ieri era tutto tranquillo e oggi cosa è successo? Semplicemente non c’è più quel barista che solitamente non si faceva scrupolo di offrire all’animale l’acqua in un bicchiere di carta. E con il barista se ne è andato anche il buon senso di chi potrebbe fare semplicemente un piccolo gesto d’attenzione nei confronti dei cani.

«Non è solo per il rifiuto — dice Cristiana al Resto del Carlino — ma dove sta tutto l’amore e l’attenzione per i cani che in questi giorni ci commuovono guardando semplicemente il telegiornale? Offrire una ciotola d’acqua mi sembra un bel gesto di civiltà, non derivante da obblighi di legge».
La signora Cristiana, fra le altre cose, è una sostenitrice della Lega del cane e personalmente si era adoperata per offrire in regalo delle ciotole per gli animali ai bar del centro rodigino.

«NON CI SONO fontanelle — afferma — e per questo mi sembra che la soluzione della ciotole fuori dal bar sia la migliore per il proprio cane». Ma non per tutti gli esercenti evidentemente è così. «Vorrà dire che in quel bar — prosegue Cristiana — non porterò più il mio cane, ma il locale avrà perso anche me come cliente».