Rovigo, 13 novembre 2012 - E’ RIVOLTA contro l’amianto e i pericoli da esso derivati. Accade all’istituto di scuola superiore «Marco Polo» in via De Gasperi.
II problema, già noto da tempo ai dirigenti scolastici e professori, si è palesato grazie alla manifestazione collettiva di ieri mattina da parte degli studenti.
Con la pioggia battente si sono verificate dannose infiltrazioni dal soffitto.

Sebbene i ragazzi principalmente coinvolti, quelli delle classi sotto il tetto, siano stati trasferiti nelle aule di disegno, queste ultime sono troppo poco capienti per contenere gli studenti, così dicono.
«Il preside non ci ha avvisato del rischio. Quelle aule sono state chiuse, ma l’aria si può respirare».
L’ultimo piano dell’istituto ha aule che contengono circa 20 persone ciascuna.
«Noi dovevamo informarci meglio, ci è stato detto questa mattina!». E’ un grido quello di Ulyana Shuvera, rappresentante di Istituto ma è anche una forma di profonda indignazione.
 

«Dovevano sapere? Ma in che modo? Forse prima di iscriversi? Forse non si è voluto informare a sufficenza gli studenti?»
Solamente due settimane fa le due classi all’ultimo piano sono state trasferite nella piccola aula di disegno.
Una settimana fa un insegnante ha parlato della presenza di amianto, con la conseguente evacuazione dalle classi.
La preside Elena Papa, chiamata dalla rappresentante di istituto per preavviso, era già stata messa a conoscenza dei fatti.
 

La preside ha ammesso che il problema sussiste, cercando di calmare le acque. Ma allo stesso tempo è fermamente convinta che non sono giustificate le assenze e lo sciopero.
E’ stato indetto per giovedì un incontro per fare il punto della situazione con tutti i rappresentanti di classe dalle 8.30 alle 9.30.
Nel frattempo monta la paura fra gli studenti.
 

Dal canto suo, la preside ha adottato tutte le precauzioni del caso, chiamando ieri mattina l’Ufficio tecnico della Provincia: «affinché intervenisse seduta stante a chiarire la situazione e rassicurare i miei studenti; perché i ragazzi sono al sicuro. Non corrono alcun pericolo».
Ma le richieste della preside non sono state accolte. «La Provincia ha ritenuto non opportuno muoversi in questo senso», dice.
Erano state svariate le segnalazioni da parte della scuola, l’ultima il 15 ottobre scorso. L’Ufficio di competenza sta solo ora approntando soluzioni di rimedio all’emergenza.
 

Marco Nicoli