Rovigo, 14 marzo 2014 - GLI ATTI vandalici all’interno del cimitero di Ceneselli si protraevano almeno dall’ottobre scorso. Furti di fiori, tombe bruciate, alcune cornici con le foto dei defunti e lapidi danneggiate erano ormai all’ordine del giorno e i fatti, tranne una breve interruzione tra i mesi di novembre e dicembre dello scorso anno, hanno assunto nel tempo carattere seriale. Le comunicazioni pervenute al comando di polizia locale ‘Polesine Superiore’ hanno ovviamente fatto scattare le indagini.

NEI primi giorni di febbraio sono arrivate anche le prime denunce, gli appostamenti con agenti di polizia in abiti civili e l’installazione di telecamere nascoste all’interno del cimitero hanno portato prima all’identificazione di uno dei due responsabili e poi, attraverso ulteriori approfondimenti, anche al secondo responsabile. In virtù di questi risultati sono stati denunciati ieri M. L., 37 anni, residente a Calto, già nota alle forze dell’ordine per delitti contro la persona e M. M., residente a Rovigo, 37 anni che dovranno rispondere alle accuse di danneggiamento e furto. Secondo le prime ricostruzioni entrambi avrebbero scavalcato il muro di cinta del cimitero, soprattutto durante le ore notturne, azionando il sistema di apertura dall’interno riuscendo così a compiere indisturbati gli atti vandalici in questione.

UNA situazione al limite dell’assurdo, perché i due non avrebbero fornito alcuna minima giustificazione plausibile che possa collegare un eventuale movente alla condotta delittuosa. Le tre denunce pervenute al comando di polizia locale sarebbero solo una minima parte dei fatti di cui i due si sarebbero resi responsabili in questi mesi. Oltre una decina gli episodi segnalati, un’operazione, quella degli agenti che operano sul territorio dei comuni di Castelmassa, Bergantino, Calto, Ceneselli, Melara e Salara coordinati dal comandante Simone Pellegrinelli, condotta con estrema attenzione e discrezione che ha portato nel giro di pochissimo tempo alla soluzione del caso.

Sandro Partesani