Rovigo, 19 aprile 2014 - PER GLI ‘indipendentisti veneti’ arrestati all’inizio di aprile si avvicina la libertà. Ieri mattina è stata accolta in sede di riesame dal gip di Brescia l’eccezione di incompetenza territoriale sollevata dall’avvocato Luca Azzano Cantarutti (difensore di vari imputati, tra cui la polesana Erica Pizzo), in favore del tribunale di Padova. Inoltre, sempre in sede di riesame, sono state revocate le misure cautelari degli arrestati che avevano presentato ricorso, salvo quelli imputati per il possesso e la costruzione d’armi, perché non riconosciuta l’accusa di associazione eversiva ai fini di terrorismo.

AL MOMENTO, la decisione non riguarda però gli arrestati polesani, che avevano fatto appello contro l’ordinanza del gip che aveva confermato la loro permanenza in carcere. La risposta, per loro, arriverà tra una ventina di giorni, ma considerate le decisioni di oggi, che hanno ridimensionato l’impianto accusatorio, dovrebbero essere liberate almeno Maria Luisa Violati ed Erica Pizzo, che sono accusate solo di partecipazione all’organizzazione con scopi terroristici, e non di possesso e costruzione d’armi. L’avvocato difensore della Violati e della Pizzo, Davide Perilli, tira dunque un sospiro di sollievo: «Alla luce dei provvedimenti che sono stati adottati, ovvero la revoca delle misure cautelari per 12 persone, spero che anche la risposta alle mie assistite venga data in tempi celeri e sono felice che l’inchiesta si stia ridimensionando, rendendo meno grave l’impianto accusatorio. Ovviamente speriamo che vengano revocate le misure cautelari anche nel nostro caso, mentre per Marco Ferro, imputato anche per la costruzione del ‘tanko’, speriamo almeno in una sostituzione del carcere con i domiciliari o l’obbligo di dimora». Marco Ferro, assistito da Umberto Perilli, aveva infatti seguito una strada diverso rispetto alla compagna e a sua figlia: mentre le due si erano avvalse della facoltà di non rispondere in sede di interrogatorio di garanzia, Ferro aveva raccontato di aver sì partecipato alla costruzione del Tanko, ma ignorandone i fini terroristici o violenti.

UNA SODDISFAZIONE per Luca Azzano Cantarutti, che ha visto accettare le proprie richieste dal giudice bresciano: «Sono felice per il mio assistito, Giancarlo Orini, a cui sono stati revocati i domiciliari. Ora insisteremo per Erica, visto che l’impianto accusatorio si sta ridimensionando». L’inchiesta, quindi, nei prossimi giorni passerà in mano alla procura di Padova. Le udienze per Maria Luisa Violati, Marco Ferro e Erica Pizzo, si celebreranno quindi a due passi da casa e non più a Brescia. «Decideremo ora se fare nuovamente istanza per la scarcerazione di tutti e tre» conclude Perilli.

Caterina Zanirato