Rovigo, 4 giugno 2014 - Era ricoverato da tempo in oncologia per un tumore, ormai in fase terminale. Ma è morto l’altra notte dopo aver contratto il virus della legionella, un 75enne di Rovigo. Una circostanza grave che ha fatto scattare subito l’allarme in tutto il nosocomio rodigino.

Tutti i pazienti ricoverati nel reparto di oncologia sono stati sottoposti al test per verificare la presenza di tale virus, risultando fortunatamente negativi, e sono state predisposte particolari misure di attenzione per l’uso dell’acqua, nonostante non sia detto che il virus - che si sviluppa nei ristagni di umidità - sia stato contratto in quell’ambiente.

L’uomo era stato dimesso il 21 maggio dall’ospedale, dopo che era stato ricoverato per 10 giorni - come spesso succedeva - in oncologia, per un male incurabile e in stadio avanzato. E’ proprio a causa delle sue condizioni di salute già debilitate che il virus ha attecchito, causandogli problemi irrecuperabili ai polmoni.

«Abbiamo adottato tutte le misure di profilassi e prevenzione — commenta il direttore generale dell’Ulss 18, Arturo Orsini —. Abbiamo sottoposto a esami specifici tutti i pazienti, una ventina, di oncologia, e sono tutti negativi al virus. E oltre a rispettare il protocollo di prevenzione previsto per legge, abbiamo applicato anche misure extra di prevenzione, fino a che non saremo sicuri sul dove l’uomo abbia contratto il virus della legionella, se in ospedale o se in casa sua».